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venerdì 16 aprile 2010

VERTENZA BIALETTI: CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

 
COMUNICATO SINDACALE 

FIOM CGIL  FIM CISL  UILM UIL

Sono ormai decine le aziende che stanno chiudendo o sono al collasso.
La cassa integrazione ha raggiunto cifre incredibili ed inimmaginabili.
Bialetti, Sit Cupro, Minoletti, Zeta FPA, Vistarini, Perucchini, Magistris e Wetzel, Lagostina, Interconsulting, Fornara e Maulini, Cover, Casalinghi Sto, Motta, Calderoni, Piazza sono solo alcune delle decine di aziende tra le più conosciute che sono in crisi e stanno utilizzando Cassa Integrazione o hanno già licenziato lavoratori.
Ci sono poi datori di lavoro che sfuttando questo drammatico contesto, ricattano moralmente i lavoratori se non si sottomettono al volere di "lor signori", come alla Piazza di Crusinallo.

I METALMECCANICI DICONO BASTA !!!!

È ora di porre in atto rimedi seri e non solo provvedimenti temporanei, pur necessari, come la Cassa Integrazione. La situazione economica del Verbano Cusio Ossola impone a tutti i soggetti sociali presenti sul nostro territorio un impegno eccezionale e straordinario.
È indispensabile che ci ha la responsabilità di ciò che sta avvenendo intervenga con decisione; proponga e attui scelte che favoriscano l'inversione di tendenza alla crisi drammatica che stiamo vivendo.
Chiediamo al Governo, alla regione Piemonte, alla provincia del VCO di scendere in campo per il Verbano Cusio Ossola e di realizzare atti concreti che risolvano la crisi.
Chiediamo alla locale Unione Industriali di non svolgere il ruolo puramente notarile e burocatico di assistenza ai propri associati nella compilazione dei verbali di Cassa Integrazione o Mobilità, ma di ricecare e attirare nuove imprenditorialità sul territorio. La crisi l'hanno creata i padroni tocca anche a loro risolverla.
Stante la gravità della situazione che tutti conosciamo e brevemente sopradescitta FIOM FIM UILM del VCO decidono di aprire formalmente la "Vertenza per il rilancio economico del VCO".
La prima iniziativa dei metalmeccanici a sostegno della vertenza è la dichiaazione di

4 ore di Sciopero Generale Provinciale
giovedì 15 apile 2010
con Manifestazione ad Omegna

Questo non è solo uno sciopero di solidarietà ai lavoratori Bialetti, è un atto concreto per salvare il VCO e la nostra dignità di lavoratori contro chi ci vorrebbe deboli, perdenti e sottomessi.
Rialziamo la testa !!! Il VCO può e deve salvasi, tocca a noi lavoratori, come sempre, fare il primo passo per salvarlo, per cui partecipiamo numerosi.

2 commenti:

  1. E' così diffcile per il governo, per di più leghista, fissare delle regole che permettano l'uso del marchio "made in Italy" solo se un prodotto è fatto davvero in Italia dall'inizio alla fine?

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  2. difficile ? Direi impossibile. Le leggi sul marchio non le fa il governo. Le fa l'Unione Europea (quindi valgono per tutti i paesi membri senza possibilità deroga). La stessa Unione Europea deve confermarsi ai principi dell'OCSE, quindi direi che non è solo una legge europea ma mondiale.
    Gli attuali principi che regolano il marchio di provenienza, statuiscono che il marchio "made in" si riferisce al paese in cui un prodotto viene ideato, pensato e magari anche progettato, e non al paese in cui viene prodotto o assemblato. Questo accade perchè i prodotti commerciali diventano sempre più complessi, o più tecnologici, e tali elementi prevalgono sull'aspetto produttivo. Nel caso di molti prodotti italiani, tra cui le caffettirere, l'elemento principale del prodotto è il DESIGN. E' ovvio che ciò accade anche in altri settori, ad esempio i prodotti del settore della moda. Se il design avviene in Itaglietta, il prodotto è made in itaglietta, anche se il prodotto viene materialmente realizzato in altro paese.

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