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giovedì 30 dicembre 2010

TESTONI NUCLEARI



Una settimana fa i consiglieri di maggioranza capeggiati dal Sindaco hanno rispedito al mittente (il Gruppo Insieme per Gravellona) la proposta di votare un Ordine Del Giorno sulla questione nucleare.
Tra le altre cose si chiedeva di considerare il territorio comunale "indisponibile a qualunque tipo di attività (produzione di elettricità, stoccaggio, trasporto, trasformazione) legata all’energia nucleare e impegna il Consiglio Comunale ad esprimere parere negativo ogni qual volta consultato in materia". Per i "testoni" nucleari che l'altra sera in Consiglio ci hanno spiegato tutta la bonta di questa forma di energia alleghiamo una notiziola passata in sordina. Meditate testoni, meditate...anche voi avete dei figli e dei nipoti !



29/12/2010
Lo scorso 11 dicembre presso la miniera d'uranio Somair in Niger milioni di litri di fanghi radioattivi sono fuoriusciti da tre piscine lesionate riversandosi nell'ambiente. Una catastrofe radioattiva nel silenzio e nel disinteresse del mondo occidentale.
Proprio in questi giorni di grande spolvero di comunicazione del nucleare italiano, il blog di Greenpeace riporta che "domenica scorsa abbiamo diffuso la notizia di perdite radioattive da una miniera di AREVA in Niger. Ieri abbiamo saputo che il disastro è 10 volte peggiore. Areva, l’impresa controllata dal governo francese (per oltre il 90 per cento) ha dovuto ammettere che dalle vasche della miniera Somair sono fuoriusciti per “troppo pieno” 30 milioni di litri di fango radioattivo e non 200 mila. Inoltre, l’area coinvolta è di 20 ettari e non 2 come noto fino ad ora. Ancora nessun dato ufficiale sui livelli di contaminazione, ma Almoustapha Alhacen, che ha condotto l’analisi per l’associazione locale Aghir in’Man, ci ha confermato che la contaminazione ha già coinvolto due ettari di terreno”. 

Contrariamente alle dichiarazioni di Areva di rispettare in Niger gli standard di sicurezza validi a livello internazionale, lo scorso maggio un rapporto di Greenpeace “Left in the dust” ha rivelato in modo dettagliato come gli abitanti dei villaggi di Arlit e Akokan siano circondati da acqua, suolo e aria contaminati dalla radioattività.
Intanto l’Uranio che si estrae da queste miniere potrebbe finire anche nelle centrali che Berlusconi e Veronesi vogliono costruire in Italia. 
Quest’ulteriore perdita mostra che le cattive pratiche gestionali di Areva continuano a minacciare la salute e la sicurezza della popolazione e dell’ambiente. 

Il nucleare quindi, rivela ancora una volta di soffrire di una filiera "sporca" (dalla miniera al reattore sino allo smantellamento) e conferma che la totale sicurezza non può esistere

martedì 28 dicembre 2010

Che il cemento sia con noi!

Finalmente: inizia l’operazione “cemento ovunque”

Nella foto è visibile , più o meno al centro, un fazzoletto di verde in mezzo agli edifici. Finalmente verrà "bonificato" con una buona dose di asfalto e cemento.
La variante al piano particolareggiato della zona crocera viene effettuata con una procedura super veloce,  per cui i tempi di approvazione sono quelli della variante parziale. In pratica entro pochi mesi diventa attuativa, olè!

I proponenti pare che abbiano già presentato il progetto per cui se tutto va bene entro pochi mesi vedremo i caterpillar entrare in azione per liberarci finalmente da quello stupido pezzo di terra che d’estate non fa altro che buttare in giro polline di graminacee…che sono anche allergico!

In questa area è prevista l’edificazione di una palazzina di 4 piani nella zona sud. Lo so che sono pochi, speravamo almeno 7-8, ma saranno almeno sufficienti, grazie alla proiezione dell’ombra, a prevenire il possibile sviluppo di fastidiose specie vegetali invasive e infestanti tipiche dei luoghi soleggiati che avrebbero potuto soffocare la rimanente striscia di terreno che con una buona dose di asfalto e cemento avrebbe garantito la completa urbanizzazione di quell’area malsana. Sembra che invece una piccola striscia di terreno sarà sottratta allo sviluppo e al progresso per farne un collegamento tra il giardino della biblioteca, via Ripari e quindi il “sistema del verde fluviale” lungo lo Strona. Tranquilli: si tratta di una piccola porzione di teerreno, però sono ovviamente previsti una marea di parcheggi sia interrati sia di superficie, che saranno comodamente accessibili da via Ripari, tanto per aggiungere un pizzico di traffico al centro di Gravellona ed evitare che pericolosi pedoni e ciclisti ne prendano possesso.

E’ il progresso bellezza!

lunedì 27 dicembre 2010

"Il senso di Giro per i numeri"

La sera del 22 dicembre 2010 una minoranza del Consiglio Comunale di Gravellona ha approvato il progetto preliminare del nuovo piano regolatore. Se il nostro sindaco non smentirà anche l’art. 46 comma 1 del Dlgs 267/2000, che indica il sindaco come membro effettivo del rispettivo consiglio comunale, in effetti quello di Gravellona sarebbe composto da 16 Consiglieri più il sindaco che ne è appunto membro effettivo portando il numero totale a 17. Al momento della votazione erano presenti 8 consiglieri che hanno votato la delibera eppure lo strano senso di Giro per i numeri ha convinto tutti che 8 su 17 potevano bastare ed ecco che un’altra delle sue acrobazie da legal-thriller si è materializzata. Non credo sia necessario fare della facile ironia sul fatto che avessero dovuto abbandonare l’aula 3 consiglieri di maggioranza, poiché avvantaggiati dal nuovo piano, e 2 della minoranza, perché penalizzati dal nuovo piano, piuttosto mi chiederei se il dovere di militanza dei presenti e degli assenti continuerà sempre a sussistere senza dubbi e a sostenere le sue geniali intuizioni. Sarà che è sempre valido il vecchio motto “chi si accontenta gode” ma approvare un nuovo piano, che sia condiviso e apprezzato da almeno la metà dei consiglieri comunali, non credo che sarebbe stato troppo ambizioso anche per un sindaco così modesto e aggrappato a convinzioni del secolo scorso in cui spesso si vedeva come unico modello di miglioramento lo sviluppo legato al cambio di destinazione d’uso delle aree ecc. ecc.


Speriamo che il nuovo anno gli illumini l’oscuro cammino che finora ha voluto percorrere prima che possa perdere l’equilibrio andando a sbattere contro qualcosa di troppo duro anche per la sua corazzatissima testa; buon 2011.

giovedì 23 dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

AVVOCATO IN 15 GIORNI



Avvocato in 15 giorni la meritocratica carriera del ministro Gelmini Nel 2001 la titolare dell’Istruzione passò due settimane a Reggio Calabria per ottenere l’abilitazione. Mise insieme 25 udienze, una residenza fittizia e l’aiuto di amici di partito. Perché un neoministro inflessibile con gli studenti in protesta, rigoroso coi funzionari da tagliare, e insegnanti in esubero, applicò invece con elasticità a se stessa le regole? Perché nell’estate 2001 Maria Stella Gelmini, praticante presso l’Ordine forense di Reggio Calabria, ha disatteso tutte le indicazioni che uno studente pignolo e corretto avrebbe tenuto a mente? L’Unità avrebbe da porgere alcune domande al ministro. Era inizio decennio: allora l’accesso alla professione era rigido al Nord, facilissimo al Sud, poi le regole sono diventate più rigide perché, si sa «al Sud c’è una preparazione diversa dei professori, meno attenti» (Gelmini dixit, estate 2008) e poi gli istituti del meridione «sono diventati dei diplomifici» (sempre l’inflessibile ministro, 2009). Che coraggio, detto da una signora che ha brigato ai limiti del regolamento per sfuggire alle commissioni esaminatrici del Nord. Nel 2000, dopo tre trimestri a casa propria, bastava prendere residenza per l’ultimo semestre, in una città con una commissione di manica larga (90% di promossi a Reggio, contro poco più del 20 in Brescia) iscrivere come tutor un professionista esperto, possibilmente amico dello studio presso il quale si svolgeva la pratica al Nord, presenziare 20 udienze, e si risparmiava un sacco di tempo. «Non ero figlia di ricchi - ricorda il ministro - e non potevo permettermi di ripetere gli esami come i figli di papà». E la fortuna dell’allora coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, fu che il Consiglio dell’Ordine di Reggio tolse nel 2000, anche l’unico adempimento per cercare di rendere un minimo oneroso, questo indecente pendolarismo per ricchi rampolli: un obbligo di firma settimanale. In quell’anno passò l’esame l’attuale sindaco di Brescia, Adriano Paroli (forza Italia), praticante presso lo studio Scrivo. Poco dopo serve una soluzione anche per una collega di partito di Paroli. Pasquale Scrivo trova per Gelmini un collega appropriato: Renato Vitetta, fan del Berlusca. Il 17 marzo 1991 la praticante ottiene libretto numero 2879, con cui totalizzerà udienze 25. Maria Stella, dei 180 giorni dichiarati in terra calabra, si farà vedere per miseri 15 complessivi tra aprile e giugno. Tutto in un lampo. I pubblici verbali d’udienza, scovati da l’Unità, denotano 4 stranezze per le quali vanno poste al Ministro delle domande. Dalla sua iscrizione, risulta residente per 6 mesi in Reggio C. via Cappuccinelli, 40. Perché nessuno dei vicini lì ha memoria di lei? Signora ministro, avrebbe dovuto presenziare le udienze con l’avvocato anziano, perché invece ad attendere con lei l’aula da tutor troviamo persone diverse? Così da poter sbrigare più udienze in mattinata? «Ma perché farne un casino: a Reggio si faceva così, ma anche negli altri distretti è pratica abituale», spiegano Giada e Lucio, 40enni con uno studio avviato sullo Stretto, tanti favori ai colleghi del Nord in passato. Ma qui stiamo parlando di un ministro che si fa paladina della meritocrazia. Infine i verbali dell’inflessibile ministro, a distanza di mesi, o in aule giudiziarie distanti tra loro, sembrano vergati dalla stessa biro e con uguale grafia. Perché tutta quella fretta, signora Gelmini?

(Gianluca Ursini, L'Unità 30 novembre 2010)

sabato 20 novembre 2010

IL GIARDINO DEL VICINO




Raccoglie beni per i poveri a Caneva: africano denunciato e condannato.
L’uomo accatastava dai frigoriferi ai vestiti usati e, a sue spese, li
inviava in Africa, ma un vicino si è lamentato

di Enri Lisetto


da Il Messaggero Veneto

CANEVA. Ammassava in giardino ciò che la gente scartava e ciò che otteneva in beneficenza, riempiva un container che, a sue spese, una volta l’'anno, inviava al Paese d’origine, il Burkina Faso. A un vicino di casa, però, non stava bene avere a pochi passo un giardino che, a suo dire, era come una discarica. Fece una segnalazione alla polizia municipale che, a sua volta, inoltrò un rapporto alla procura della Repubblica, la quale gli contestò l’'ipotesi di reato di raccolta di rifiuti non autorizzata. L’uomo, ieri, è stato condannato a tre mesi di arresto (pena sospesa). La singolare vicenda riguarda Zoundi Koubdi, 45enne operaio, padre di dieci
figli, regolare nel territorio italiano, ormai da tempo residente a Caneva. Alcuni anni fa l’'uomo promosse una raccolta di materiali non più utilizzati da famiglie e associazioni, che potevano essere ancora utilizzati da chi,
anche col poco e con quello che la società occidentale scarta, non ha proprio niente. L'’uomo, infatti, inviava il tutto in uno dei paesi più poveri del mondo, il Burkina Faso. La sua buona opera (l'’uomo raccoglieva gratuitamente il tutto e pagava a sue spese la spedizione in Africa) proseguiva ormai da alcuni anni. Si prodigava a portare a casa frigoriferi, vestiti usati, biciclette, materassi, reti e vari attrezzi ormai “vecchi” per una società in piena era consumistica, che gli venivano offerti da associazioni e privati cittadini. Insomma, era un punto di riferimento per la sua popolazione d'’origine che, avendo niente, quegli “scarti” rappresentavano una boccata d'’ossigeno. Volontariato che l’'uomo effettuava al di fuori del suo orario di lavoro in fabbrica. Nell'’imminenza della spedizione in Burkina Faso, il burkinabè accatastava il tutto nel giardino della sua abitazione di Caneva. Il materiale, infatti, successivamente veniva inviato, con un container, al porto di Genova da dove partiva verso l’'Africa via nave, a spese del mittente. Il temporaneo “deposito” di materiali, però, non piaceva a un vicino di casa, il quale fece un esposto alla polizia municipale. Quest'’ultima, a sua
volta, inoltrò rapporto alla procura della Repubblica di Pordenone la quale nel 2006 contestò al burkinabè l’i potesi di reato di raccolta di rifiuti non autorizzata. Ieri si è concluso il processo davanti al giudice monocratico. Il difensore del 45enne, l’avvocato Laura Ferretti, ha spiegato che si trattava di un’ attività di beneficenza, che la raccolta era temporanea e che non si potevano considerare, quei materiali, rifiutì, dal momento che venivano riutilizzati in Burkina Faso dalla popolazione più povera al mondo. Il giudice, tuttavia, ha condannato l’'operaio a tre mesi di arresto, con la sospensione della pena. Il difensore ha annunciato appello. Nel frattempo, però, il burkinabè ha dovuto sospendere la raccolta e l’'invio dei materiali nel suo paese d’'origine.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
(12 novembre 2010)

domenica 14 novembre 2010

Esistono ancora i rifiuti?

Lettera aperta al Presidente del Consorzio Unico di bacino per i rifiuti del Vco, Giuseppe Monti.


Egregio Presidente,

è il sogno di ogni cittadino seguire un telegiornale in cui in mezzo alle solite notizie di politica deludente, di cronaca nera e violenta, di alluvioni e crolli, ad un certo punto si senta dire che la tariffa dei rifiuti verrà diminuita. Questa notizia è piombata l’altra sera nelle case dei cittadini del VCO a portare quel pizzico di serenità ai padri di famiglia ormai rassegnati alle continue dinamiche dei costi che si muovono sempre solo nella direzione dell’aumento. Sono sicuro che Lei, pur non conoscendoLa personalmente, è consapevole della responsabilità culturale che assume un segnale di questo tipo e sono quindi sicuro che abbia voluto in questo modo semplicemente regalare quel piccolo sogno che evocavo prima; non voglio credere che Lei pensi che, al di là del valore simbolico, possa avere un valore sostanziale un provvedimento che rappresenta in soldoni un risparmio ipotetico sulle bollette di ogni cittadino quantificabile in circa il 3% del 20% dell’importo complessivo e cioè più o meno un euro a famiglia. Naturalmente mi rendo conto che si è anche voluto assumere la responsabilità di aver creato un’aspettativa nei cittadini che sentendosi dire che la tariffa (la tassa per la maggioranza dei comuni) scende ora si aspetteranno di percepirne gli effetti; sarà quindi sua preoccupazione spiegare come mai invece non percepiranno alcun risparmio effettivo. Fatta questa premessa vorrei però esprimerLe quali sono le mie, e non solo mie, preoccupazioni; capisco che formalmente non è Lei, in quanto Presidente del Coub, a dover stabilire la politica dei rifiuti che spetta a Provincia e Regione, ma sono convinto che il suo sia comunque un ruolo che non può e non deve limitarsi alle sole competenze istituzionali di tariffazione e affidamento del servizio ma deve farsi carico di un ruolo attivo di proposta competente sulla gestione del ciclo integrato dei rifiuti proprio in virtù della posizione equidistante che occupa il Coub fra la politica e le aziende che svolgono il servizio. Vede, signor Presidente, io dal basso della mia umile posizione di Consigliere Comunale ed ex assessore che da qualche anno si interessa anche di questione rifiuti, sono convinto che è proprio il Presidente del Coub, finché ancora esiste, che potrebbe indicare la direzione verso la quale potrebbe volare alta la politica nell’esprimere una visione netta e ambiziosa che guardi davvero al futuro e faccia pensare agli euro spesi per lo smaltimento nel forno inceneritore come ad un antico ricordo sbiadito.  

La mia preoccupazione è che le acrobazie contabili che si fanno oggi per regalare quel micro risparmio sulle bollette possa distogliere anche solo per pochi attimi chi, come Lei, potrebbe veramente lavorare con l’obiettivo di arrivare finalmente a spegnere il forno inceneritore che sta già giocando il secondo tempo supplementare; potrebbe mostrare con tranquillità che il futuro non dovrà più contemplare nessun forno inceneritore, nemmeno sotto lo pseudonimo di termovalorizzatore, né qui, né altrove; potrebbe portare avanti con serietà e impegno quell’idea sempre meno utopistica che dimostri che i rifiuti non esistono ma esistono solo materie prime secondarie, tutto è riutilizzabile; potrebbe mostrare tutta la serietà e la diligenza del buon padre di famiglia nel dire che ogni euro, o centesimo di euro, risparmiato grazie alla virtuosità della gestione, dovrà essere destinato alla bonifica e al ripristino ambientale sia della discarica ossolana sia del sito del forno inceneritore e delle zone limitrofe. Lei lo sa meglio di me che una politica che vola alto deve guardare con gli occhi dei nostri figli e dei nostri futuri nipoti e non con gli occhi degli attuali elettori; io non so Lei, ma io temo di più il giudizio che esprimeranno su di noi le future generazioni che il giudizio che esprimono oggi gli elettori contemporanei.

Con rispetto e rinnovata fiducia, unitamente ai miei auguri di buon lavoro.



Consigliere Comunale di Gravellona Toce

Dr. Agr. Giovanni Morandi

venerdì 12 novembre 2010

Ghe pensi mi!

La sindrome del "ghe pensi mi" ha contagiato anche Gravellona; alla nostra richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto ha già risposto tramite stampa che ci pensa lui. E ci mancherebbe! E' lui il sindaco.
In ogni caso quello che chiediamo noi è semplicemente di offrire l'opportunità a tutti di discutere di questo problema e contemporaneamente offrire al sindaco stesso l'opportunità di informare tutti relativamente a quegli aspetti che conosce solo lui; vorremmo mai che sentisse troppo il peso dell'esclusiva.
Staremo a vedere la risposta ufficiale, per ora pubblichiamo il nostro comunicato stampa:
Il silenzio sulla legatoria è calato troppo in fretta. L’amministrazione comunale, in questi mesi difficili, non ha mai sentito l’esigenza di convocare una seduta pubblica per spiegare alla città il destino della storica fabbrica per la quale hanno lavorato centinaia di cittadini gravellonesi e dei comuni vicini nel corso di questi ultimi decenni. Tutt’oggi lavorano in quella fabbrica degli operai specializzati la cui professionalità si è formata nel corso di anni di lavoro serio e silenzioso e che merita di essere difesa con la stessa serietà ma tutt’altro che in silenzio. Il sindaco si è sempre affidato esclusivamente a comunicati stampa rassicuranti che non hanno mai permesso di fare piena luce su ciò che stava avvenendo. Per questo motivo il Partito Democratico, per voce dei propri rappresentanti in consiglio comunale, chiede all’amministrazione di convocare un Consiglio Comunale aperto per discutere della critica situazione di decine di lavoratori della Legatoria del Verbano e altresì discutere di quanto questo fatto specifico sia un ennesimo sintomo di una situazione generale del lavoro in Italia, e in particolare nel VCO, che sta mettendo in grosse difficoltà buona parte della popolazione. Non è accettabile che l’amministrazione comunale svolga semplicemente il ruolo di notaio delle procedure di chiusura definitiva della fabbrica e faccia trapelare indiscrezioni su ipotesi di trasformazione urbanistica che dovrebbero essere invece materia di discussione quanto meno del Consiglio Comunale.


Sappiamo benissimo che è molto improbabile che la proprietà cambi le proprie decisioni su pressione di una amministrazione comunale, pensiamo però che si debba discutere dell’opportunità di esprimere il sostegno delle amministrazioni ai lavoratori e alle imprese che decidono di voler credere nel proprio paese e nei propri concittadini anche reinvestendo quei capitali accumulati quando le condizioni erano tali da poterlo permettere; riteniamo assolutamente inaccettabile questo atteggiamento di timida difesa strizzando l’occhio alle proposte di sfruttamento immobiliare della proprietà.

giovedì 11 novembre 2010

Non c'è mica solo il palazzetto!

In questi ultimi giorni abbiamo sentito il dovere di presentare alcune interpellanze al nostro primo cittadino che, oltre a progettare ogni giorno nuove versioni del palazzetto e a controllare che i leghisti non escano da dietro il cespuglio, dovrebbe anche dare risposta a molte altre questioni che imporrebbero il suo impegno.
Di seguito il testo delle tre interpellanze partendo dal PRG che avevavano scherzosamente promesso in sei mesi:

I sottoscritti Consiglieri Comunali della Lista Civica “Insieme per Gravellona”,


1 - In riferimento al redigendo nuovo Piano Regolatore Generale comunale;

premesso che è stato più volte da voi espresso che il progetto preliminare è ormai pronto e sarà presto portato in Consiglio Comunale per l’approvazione;

ritenendo tale strumento di pianificazione urbanistica di notevole complessità e importanza, visto che riguarda l’intero territorio comunale, chiedono:

• per quale motivo non sono ancora state convocate le commissioni interessate per una analisi approfondita e dettagliata dei contenuti.

• In quale modo l’amministrazione intende confrontarsi con la popolazione dei diversi quartieri per presentare ed eventualmente condividere le scelte urbanistiche effettuate;

• Entro quale termine è prevista l’approvazione in Consiglio Comunale
Nella certezza che vorrete avere la maggior condivisione e trasparenza possibile su una questione di tale peso restiamo in attesa di una vostra risposta e avremo piacere di dibatterne nel prossimo Consiglio Comunale.

2 - La seconda è relativa alla galleria in costruzione su cui tutti contiamo affinchè venga  agevolata la circolazione:

In riferimento ai lavori di costruzione della galleria e del viadotto stradale che dovrebbe completare la circonvallazione di Omegna e Gravellona. Considerato che è stata più volte ribadita l’importanza strategica di questa opera di viabilità, che avrebbe la duplice valenza di garantire un più facile collegamento stradale fra il cusio e il verbano e al tempo stesso avrebbe il merito di alleggerire notevolmente il traffico di attraversamento del centro di Gravellona.


Constatato che i lavori risultano tuttora fermi nonostante siano ormai trascorsi molti mesi dal tragico incidente sul lavoro che ha doverosamente imposto la revisione delle procedure di sicurezza sul cantiere al fine di evitare ulteriori incidenti.

Alla luce di queste premesse si intende conoscere:

• Quale sia il nuovo cronoprogramma dei lavori e in particolare quali saranno le date di ripresa e di fine lavori;

• In caso non siano note cosa intende fare l’amministrazione di Gravellona, che è sicuramente la più direttamente interessata a tale opera, per sollecitarne il completamento;

• Come si intende eventualmente coinvolgere altri enti locali affinché facendo sistema territoriale si riesca ad avere un’efficacia maggiore nella ricerca del risultato che andrebbe a vantaggio di tutta la conurbazione Omegna-Gravellona-Verbania
Nella certezza che farete qualcosa di concreto al più presto restiamo in attesa di una vostra risposta nel prossimo Consiglio Comunale.

La terza riguarda alcuni disguidi riguardo alla ricezione televisiva:

in seguito alle segnalazioni di numerosi cittadini che lamentano la mancanza totale o parziale di segnale TV, con conseguente impossibilità di vedere buon parte dei canali solitamente disponibili, e accertato che tale disfunzione risale anche al periodo antecedente all’entrata in funzione esclusiva del segnale digitale, chiedono cosa intende fare l’amministrazione per ovviare a tale disagio.


Oltre alla soluzione del problema si attende una risposta nel prossimo Consiglio Comunale.

lunedì 8 novembre 2010

PISCINE: ADESSO INIZIANO I PROBLEMI !


Dando al Responsabile Unico del Procedimento (RUP) del costruendo Palazzetto dello Sport il mandato di contrattare la rescissione del contratto d'appalto, l'Amministrazione Giro ha fatto un errore gravissimo.
La stampa in questi giorni ha parlato erroneamente di “sipario che cala sulle piscine”, il bello arriva adesso. Ora inizia la trattativa con la ditta a cui si chiede di abbandonare l'appalto, ad un prezzo ragionevole (qualche centinaia di migliaia di euro!) senza completare l'opera finanziata dalla Regione.
Tutto ciò avviene in un clima di totale incertezza sul progetto alternativo, che è chiaro e definito solo nella testa del primo cittadino e che si vorrebbe solido per le lettere di buone intenzioni che fioccano da Provincia, Distretto dei laghi, Camera di Commercio, Lagomaggiore Conference.
E' giusto ribadire che quelle risorse sono state erogate dalla Regione per dotare il nostro territorio di una struttura sportiva per la popolazione e le società sportive e non di un Centro Congressi a favore di alcuni operatori professionali.
Sul sito internet di Lagomaggiore Conference si afferma che sul nostro territorio ci sono “113 sale congressuali per una disponibilità di circa 11.000 posti complessivi. La sala di massima capienza è di 1.200 posti”. La domanda che sorge spontanea è: serve un'altra sala congressi?
Arrivati a questo punto nella costruzione un'amministrazione responsabile non abbandona un progetto di queste dimensioni con il rischio di buttare risorse e inaugurare una stagione fatta di attese di nuovi progetti, nuovi finanziamenti, nuovi appalti che rischiano di decretarne il blocco totale.
Convinti del fatto che si stia procurando un grave danno ai cittadini che hanno tanto bisogno di nuovi servizi continuiamo nella nostra richiesta di referendum per conoscere il loro parere.

Per questo dal 5 al 25 novembre il Circolo cittadino del Partito Democratico ha fatto affiggere manifesti che invitano ancora una volta il Sindaco ad aprirsi ad un confronto con la città (allegato).




Il Coordinatore cittadino
Roberto Birocco

giovedì 4 novembre 2010

Cala il sipario?

Dopo aver letto l’articolo di apparso sull’Eco Risveglio di mercoledì 3 novembre non posso fare a meno di fare qualche precisazione. Innanzi tutto mi dispiace che per descrivere il mio intervento (che si può verificare integralmente qui sul blog) siano state utilizzate così poche battute e così poco chiare al punto da suscitare in molta gente il dubbio che io abbia voluto esprimere una certa condivisione su quella scelta. E’ ovvio che non è così. Detto questo vorrei sottolineare che anche il sottotitolo in cui si dice che “è calato il sipario” è totalmente fuorviante poiché è proprio adesso che, ammesso che trovino l’accordo con l’impresa che deve lasciare l’appalto, inizia la nuova progettazione e il successivo nuovo appalto dei lavori senza che nessuno abbia la minima idea di quanto costerà liquidare l’impresa, dei tempi che serviranno ad appaltare e completare l’opera e soprattutto di chi e con quali risorse dovrà gestire un centro congressi che nessuno vuole. Abbiamo chiesto legittimamente di sottoporre ad un referendum la scelta fra le piscine e il centro congressi e il sindaco, con la sua giunta dei teletubbies, hanno insabbiato tutto.


In tutto questo tempo non c’è stato mai nessuno, né a livello provinciale né a livello regionale, che si sia preso il minimo impegno sui futuri costi di gestione visto che il sindaco stesso ha ammesso che le piscine le farà un privato, probabilmente sapendo della loro autosostenibilità economica, mentre ha anche ammesso che un privato non farebbe mai un centro congressi a Gravellona per non doversene assumere i costi che quindi ricadrebbero totalmente sull’ente pubblico proprietario della struttura (e cioè il comune di Gravellona Toce). Capisco la loro difficoltà e il loro senso di solitudine ma questo non li autorizza a fare un danno alla comunità. Non è calato nessun sipario, è lo spettacolo che è sempre più deludente.

martedì 26 ottobre 2010

La maggioranza tira dritto

Nel consiglio di ieri  hanno approvato l'atto di indirizzo al tecnico comunale per  liquidare l'impresa e proseguire verso il nulla. Riporto il mio intervento:
era il 24 febbraio 2003 quando il Consiglio Comunale di Gravellona approvava il progetto preliminare di palazzetto polifunzionale come opera di accompagnamento “olimpiadi 2006”. Sono passati sette anni e mezzo e siamo ancora lontani dall’inaugurazione di quella che per ora rimane la più grande opera pubblica mai realizzata dall’amministrazione di Gravellona. Se ne è già parlato tanto ma se ne parlerà ancora tanto, e vorrei che coloro che si sono già stufati di parlarne si rendessero conto che è preciso dovere di ogni consigliere rinunciare al lusso di pensare che non è un problema suo perché tanto c’è già chi se ne occupa, è dovere di noi tutti affrontare questa vicenda. E’ anche una delle più grandi opere pubbliche a livello provinciale e personalmente ritengo che sarebbe ora che anche al di fuori di Gravellona qualcuno si prendesse la responsabilità di dire esattamente come la pensa e come intende contribuire, qualora sia nella condizione di poterlo fare, su quello che dovrà essere il ruolo e la funzione di questa struttura e soprattutto chi si prenderà carico dei suoi costi di gestione. A questo riguardo, il nostro sindaco ha tutta la mia solidarietà poiché è stato lasciato completamente solo, rimandando a un non ben definito futuro la costituzione di una qualche forma di collaborazione e dribblando platealmente il famoso protocollo d’intesa che era stato approvato dalla giunta gravellonese lasciando peraltro intendere che, esistendo già una cabina di regia, non era necessario costituire altre forme di collaborazione formalizzate. Per la cronaca andrebbe ricordato che quella cabina di regia è la stessa che aveva approvato, permettendone il proseguimento dell’iter e quindi l’appalto, il progetto che ora si intende bloccare.


In ogni caso credo che non sia ora il caso di ripetere i numerosi passaggi che sono avvenuti fino ad oggi ma vorrei provare a mettermi nei panni dei numerosi cittadini che rimangono ogni giorno più confusi dall’evolversi degli eventi, vorrei a provare a mettermi nei panni di chi si sente comunque in qualche modo interessato ed è obbligato a farsi un’idea semplicemente in virtù delle informazioni che riceve dalla stampa e dal passaparola che non sempre riesce mantenere inalterato il senso delle notizie che trasporta.

L’estrema semplificazione di quello che avviene stasera è la seguente: il comune invita il tecnico comunale a trovare un accordo con l’impresa, che stava realizzando i lavori di costruzione del palazzetto con le piscine, affinché se ne vada lasciando i lavori incompiuti per poi fare un nuovo progetto che preveda un centro congressi al posto delle piscine. Naturalmente anche il più ingenuo dei cittadini non informati capirà al volo che un’impresa che ha vinto un appalto da 5 milioni di euro non se ne va gratis dopo aver fatto lavori per circa 2 ma pretende, e ne ha il diritto, un giusto indennizzo che in pratica corrisponderà al costo netto della vostra volontà di cambiare il progetto.

La seconda che cosa che anche un cittadino semplice come potrei essere io, in quanto persona le cui braccia sono giustamente impiegate in agricoltura, è che alla fine di tutta questa vicenda si troverà ad avere, se tutto va bene, un centro congressi al posto di un impianto sportivo completo di piscine. Ovviamente non voglio ledere il diritto di coloro che aspettano con ansia che finalmente si realizzi un nuovo centro congressi, anzi vorrei tranquillizzarlo con il fatto che per esempio è emerso ultimamente, che il progetto del nuovo teatro di Verbania prevede anch’esso come possibile utilizzazione anche quella congressuale che andrebbe a sommarsi al palazzo dei congressi di Stresa e ad altre strutture ricettive alberghiere con annesse strutture congressuali di un certo rilievo. Mi metto però nei panni anche di coloro che invece ritengono che sarebbe più utile avere le piscine e che fanno fatica a credere al privato filantropo che le farebbe a sue spese.

Infine provo a fare un ulteriore sforzo per capire questa logica che vorrebbe che se completiamo le piscine già mezze costruite poi non saremmo in grado di gestirle a cause degli eccessivi costi, se invece noi non le facciamo diventa conveniente farle per un privato; allo stesso tempo mi viene detto che un privato non realizzerebbe mai un centro congressi a Gravellona, poiché non vorrebbe mai sobbarcarsene i costi di gestione, mentre noi che vogliamo evitare di avere costi di gestione per le piscine riteniamo conveniente realizzare il centro congressi; giuro che non capisco.

Lascio a voi la responsabilità di fare questa scelta insieme alla responsabilità di aver sospeso i lavori mettendo l’impresa in condizioni di pretendere un ulteriore riconoscimento di danno. Rimango convinto che sarebbe più utile un palazzetto delle sport completo, in cui la filosofia di fondo sia la possibilità di praticare lo sport da parte di tutti e per il maggior numero di sport possibili compresi quelli acquatici, al posto di una struttura in cui la filosofia sia solamente contemplativa.

 La decisione, che verrà oggi per la prima volta manifestata con un atto deliberativo, non sarà sicuramente la parola fine a questa vicenda, è soltanto un altro piccolo passo in questa intricata vicenda che avrà delle conseguenze che nessuno conosce con precisione, si possono solo fare delle supposizioni nonostante l’ostentata sicurezza da parte di chi la vuole approvare; personalmente la considero una scelta sbagliata poiché sbagliata è la scelta di stravolgere la natura del progetto complessivo; a voi la responsabilità di approvarla e di affrontarne le conseguenze. 



Consigliere comunale

Giovanni Morandi

domenica 10 ottobre 2010

Apriranno gli occhi anche loro prima o poi

Finalmente qualcuno si è accorto anche al di fuori dei confini di Gravellona dell’inutilità di realizzare un centro congressi demolendo le piscine già per metà costruite, il pezzo che segue è estratto dal periodico di informazione on line (Verbania settanta) dell’ex sindaco di Verbania Claudio Zanotti:

PALACONGRESSI E CENTRO FIERISTICO A VERBANIA E…..GRAVELLONA
Dopo il “centro polifunzionale congressuale e fieristico” (en passant, anche teatro) dell’Arena, se ne vuole costruire uno a Gravellona. E nel programma Zacchera c’è l’impegno per un terzo Centro Congressuale nella piana di Fondotoce. Con i due esistenti Centri Congressuali dell’hotel Dino e del Palazzo dei Congressi di Stresa siamo a quota cinque, nell’arco di una quindicina di km. Basteranno?
La cronaca giornalistica locale ci ha regalato nei giorni scorsi la dichiarazione di un amministratore di Gravellona Toce sul megapalazzetto in costruzione nella cittadina a noi limitrofa. Ecco le parole testuali: “realizzeremo un palasport più capiente (circa 2300 posti, ndr), con area congressuale-fieristica e senza piscine. Riteniamo questo progetto più funzionale, anche perché condiviso da Regione, Provincia, Distretto Turistico e Lago Maggiore Conference”.
La notizia è certa. Dopo quello che la prosa involuta di un assessore verbanese definisce “il nuovo centro polifunzionale all’Arena, che conterrà anche il nuovo teatro”, avremo anche il centro “congressuale e fieristico” a Gravellona Toce. E i due centri (ovviamente polifunzionali!) si andranno ad affiancare al Centro Congressi dell’Hotel Dino di Baveno e al Palazzo dei Congressi di Stresa. E se in un momento di sana follia il Comune di Verbania intendesse attuare la previsione contenuta nel programma di Zacchera di un “Centro Congressuale e fieristico di ampie dimensioni nella piana di Fondotoce…ecc., ecc”? Che bello! Avremmo in un sol colpo cinque centri congressuali, fieristici e polifunzionali nell’arco di una quindicina di chilometri. E per tutti non possiamo che immaginare un destino radioso, visto che oggi agli ingressi degli esistenti Centri Congressuali di Baveno e di Stresa si formano code chilometriche di congressisti e di espositori fierisitici che reclamano nuovi centri, nuovi centri….. E con quelli di Gravellona, della piana di Fondotoce e dell’Arena forse forse riusciremo a dare – sia pur parzialmente! – risposta a questa incontenibile pressione.
Sapere che il futuro della nostra terra è in mano ad amministratori così sagaci, così lungimiranti, così assennati è un conforto per tutti noi.

sabato 9 ottobre 2010

DIABOLICA COERENZA

In riferimento alle dichiarazioni del presidente della commissione lavori pubblici, a proposito del costruendo palazzetto dello sport di Gravellona Toce, si precisa quanto segue:


durante tale commissione, a cui abbiamo partecipato, è stata presentata l’intenzione dell’amministrazione di portare in Consiglio Comunale un atto di indirizzo che autorizzi il Responsabile del Procedimento a cercare un accordo con l’impresa, sentiti il Direttore lavori e i collaudatori, per arrivare alla rescissione del contratto sulla base del quale erano stati affidati i lavori. L’amministrazione ipotizza di poter recedere dal contratto con una spesa di alcune centinaia di migliaia di euro ad oggi non ancora ben quantificati. Durante la commissione il sindaco ha verbalmente fatto molte ipotesi sulla possibilità di recuperare risorse aggiuntive, forse 500.000 dalla provincia, e su ipotetici altri impianti sportivi finanziati da ipotetici partner privati. Non è stato presentato alcun progetto né alcun documento che dimostri la disponibilità di risorse o di impegni per la futura gestione da parte di alcun ente, solo parole come al solito. Il solito tentativo di confondere le idee con fantomatici finanziatori privati con l’unico scopo di demolire le piscine già per metà costruite e arrivare ad avere un’inutile centro congressi perseguendo l’obiettivo di fare sempre il contrario di quello aveva voluto la precedente amministrazione. Una diabolica coerenza nel continuare a fare scelte sbagliate.
Il Gruppo Consiliare di minoranza “Insieme per Gravellona”

giovedì 7 ottobre 2010

Il Grande Fratello vi guarda

Il Grande Fratello ha deciso che a Gravellona c’è bisogno di un centro congressi. Tutta la nostra provincia ne ha profondamente bisogno e il Grande Fratello, che queste cose le sa, ha deciso che Gravellona darà alla provincia quello di cui ha bisogno: un grande centro congressi. Ma il Grande Fratello, che è immensamente buono e sa che qualcuno ha questa fissa delle piscine, ha già trovato la soluzione: un privato farà anche le piscine a spese sue su un terreno del comune. Mai come in questo caso il Ministero della Verità esprime in tutta la sua concretezza l’essenza del bispensiero: le piscine fatte dal comune sono un costo, se le fa un privato sono un business; ma non solo: il centro congressi, che è un esigenza inderogabile, non lo farebbe mai un privato, a causa dei costi di gestione, ed è per questo che lo deve fare l’ente pubblico.


Fosse anche solo in punto di morte, ma anche tutti noi, un giorno, ameremo il Grande Fratello.

lunedì 4 ottobre 2010

Cittadinanze onorarie

Durante il Consiglio Comunale di giovedì scorso è stato votato un altro punto che sarebbe passato quatto quatto, se non fosse stato per colpa di una minoranza della minoranza,  quello relativo al conferimento della cittadinanza onoraria all’onorevole Franco Nicolazzi.
La votazione a favore è stata quasi unanime perché io e altri due consiglieri ci siamo astenuti. La motivazione che io ho espresso è la seguente: premesso che la decisione di conferire questa onoreficienza è stata presa dalla maggioranza senza nemmeno discuterla prima in commissione in modo da informare i consiglieri e ascoltarne le opinioni, siamo stati obbligati ad esprimerci direttamente e unicamente in Consiglio.
 Io trovo assolutamente sconveniente discutere di una persona pubblicamente mettendo su una bilancia  pregi e difetti della stessa quasi a volerne fare un ulteriore processo in cui la maggioranza ha già la sentenza di piena assoluzione pronta e la minoranza non ha nemmeno potuto studiare il caso. Io personalmente mi sono astenuto perchè volevo esprimere il mio rifiuto ad esprimere un giudizio pubblico su una persona quando avrei preferito discutere e votare molto prima su un principio: la cittadinanza onoraria (la prima a Gravellona) può essere conferita a persone che siano assolutamente ineccepibili sotto ogni punto di vista per cui “essere inciampato” in una condanna esclude chiunque da questa possibilità; non mi interessa il nome e il cognome ma il curriculum vitae. Io non metto in dubbio i meriti e il fatto che eventuali condanne siano state già scontate, e magari fossero anche sbagliate, ma una figura politica con un curriculum così può benissimo vivere felice la sua anzianità senza per forza essere tirato di nuovo in ballo con onoreficenze che inevitabilmente lo espongono anche ad una nuova analisi critica della sua vita ricca di luci ma anche di ombre. Con tutto il rispetto.


sabato 2 ottobre 2010

ALLA RICERCA DELA COMMISSIONE PERDUTA


La Commissione dei Lavori Pubblici per discutere del futuro delle piscine, dopo 153 giorni è stata convocata.
Si riunisce mercoledi 6 ottobre alle ore 17 e 30 e per l'occasione, oltre ai consiglieri comunali, sono stati invitati anche gli organi tecnici interessati in tale opera pubblica e precisamente: il progettista e direttore lavori, il RUP (Responsabile Unico Procedimento) e i collaudatori in corso d'opera. Le commisssioni consiliari di solito sono pubbliche per cui sono aperte ai cittadini e agli organi di stampa che possono assistere senza diritto di parola. Finalmente avremo l'onore di ascoltare Labriola che ci illustrerà per quale motivo le piscine non si faranno più ! Site tutti invitati !

venerdì 1 ottobre 2010

Sarà un autunno caldo o sarà l'autunno del patriarca?

Ieri sera c’è stato uno spettacolare Consiglio Comunale che ha sancito definitivamente la fine dell’estate e l’arrivo della brutta stagione. E pensare che è stata una estate densa di attività, io fra le altre cose ho anche organizzato una simpatica festicciola nel mio giardino e ho avuto una discreta affluenza di amici: circa trentamila presenze (per la questura eravamo in dodici) anche se speravo in un maggior successo dato che avevo investito molto su questa iniziativa, ma ora sono ancora impegnato nel ripristino dell’area e ho scelto una tecnica assolutamente innovativa: non faccio assolutamente niente e sono sicuro che il giardino, vergognandosi profondamente della sua condizione, si ripristinerà da solo.


Ma ieri sera non c’è stato solo un interminabile Consiglio Comunale ricco di contenuti interessanti e sconcertanti ma c’è stata anche una conferenza stampa del sindaco superman, corazzato da una parte dei consiglieri leghisti, in cui si è sbilanciato ancora una volta in affermazioni deliranti. Per il tanto fumo che ha prodotto ieri sera temevo che a un certo punto sarebbero arrivati i vigili del fuoco a inondarci di liquidi estinguenti ma per fortuna qualcuno deve averli avvertiti che il sindaco Giro avrebbe di nuovo parlato e quindi sarebbero bastate delle normali maschere antigas.

Ma andiamo con ordine: il Consiglio era fissato per le 21.00 ma intorno alle 20.30, mentre il vice sindaco ci distraeva con l’abile stratagemma di bere un caffè in gelateria, i consiglieri leghisti scortavano il loro collega Presidente della commissione lavori pubblici verso l’ufficio di sua maestà, il sindaco, dove stavano per concedere una veloce conferenza stampa in cui si sarebbero rese pubbliche delle clamorose rivelazioni. Il nostro pressing che dura da mesi, per conoscere come intende procedere la giunta dei teletubbies per sbrogliare la sempre più intricata matassa del palazzetto delle sport, i cui lavori sono ormai fermi da settimane, ed alla quale fino a pochi giorni or sono ci è stato risposto che c’erano solo ipotesi e intenzioni ma nulla di concreto, sembra che ora abbia raggiunto almeno lo scopo di vedere finalmente convocata la commissione lavori pubblici.

Ma la vera rivelazione della conferenza stampa è stata un’altra: questa amministrazione intende rescindere il contratto d’appalto con la ditta che stava svolgendo i lavori per procedere alla progettazione e completamento del palazzetto togliendo le piscine e aumentandone la capienza; clamorosa novità! Ma voi direte che questa è una cosa che hanno già detto e ripetuto almeno quaranta volte, quindi stavolta oltre alle parole ci sarà anche qualche atto amministrativo concreto, o no? Magari ci sarà anche un impegno sottoscritto dalla Provincia e dalla Regione per supportare queste affermazioni, o no? E infatti anche stavolta non c’è un bel niente, almeno per ora, ma credo che avranno preparato fior di atti da presentare in commissione anche perché secondo la concezione bulgara che hanno questi signori della commissione, non è il luogo dell’analisi e della discussione per giungere a qualche soluzione condivisa, almeno fra i consiglieri di maggioranza, ma semplicemente il luogo dove comunicare le decisioni già prese da una stretta oligarchia (che in realtà è una monarchia ma non ditelo al resto dei teletubbies). Quindi mercoledì vedremo cosa partoriranno dopo 15 mesi di dolorosa gestazione, come minimo sarà un parto distocico.

Ma torniamo al Consiglio che prevedeva ben 13 punti all’ordine del giorno e di conseguenza una lunga serata. Come sempre alcuni punti scorrono più o meno fluidi senza particolari episodi degni di essere ricordati; credo che la mente diabolica del sindaco faccia apposta a concentrare in un unico consiglio una marea di punti in maniera da non far concentrare troppo l’attenzione su qualche punto in particolare; in questo modo però ottiene il risultato di indurre l’esaurimento in alcuni suoi assessori e consiglieri che non vedono l’ora di andare a letto perché trovano scomodo dormire sulle poltrone della sala consiliare. Si potrebbero dire molte cose su molti dei punti votati ieri sera ma direi che almeno un paio di essi meritano qualche attenzione. Il primo è quello relativo alla maxi variante al piano regolatore generale; dopo aver promesso in campagna elettorale di approvare il nuovo piano nei primi sei mesi ed essersi improvvisamente accorti che ne sono già passati 15 senza alcun risultato, devono essersi sorprendentemente accorti che, anche approvando il più in fretta possibile, il nuovo preliminare ci vorranno ancora comunque alcuni anni per l’approvazione del definitivo per cui nel frattempo la situazione sarebbe rimasta congelata. Panico! Bisogna dare subito soddisfazione alle numerose e legittime richieste di cambio di destinazione per cui va subito trovata una soluzione, e quindi? Maxi variante parziale (art. 17 della legge 56/77) al piano vigente, tempi di approvazione di pochi mesi e poi via con le ruspe. L’impianto di questa variante si basa sulla possibilità di spostare le volumetrie teoricamente disponibili su aree in cui sono stati posti vincoli idrogeologici , in seguito all’adozione definitiva dei vincoli imposti dal PAI, per cui non sarebbe stato possibile farlo finché tali vincoli non erano noti e approvati in via definitiva, cosa che è avvenuta da pochi mesi, per cui solo ora tale strategia poteva essere utilizzata, altrimenti l’avrebbero fatto anche prima, probabilmente. Questo e altri aspetti tecnici hanno incendiato il dibattito al punto che il volto di alcuni consiglieri di maggioranza lasciava trapelare una notevole incertezza che solo il pugno di ferro del vice sindaco Nocilla sapeva spazzare via mettendo ai voti la proposta di delibera e lasciando che i tecnici, estensori della variante, andassero a letto con qualche motivo di preoccupazione in più. Per completezza di informazione va detto che l’assise comunale, su questo punto, è stata presieduta dal vice sindaco poiché il sindaco ha dovuto abbandonare l’aula in quanto soggetto interessato alla variante; interessato nel senso che una delle 47 proprietà che con questa variante hanno ricevuto una possibilità edificatoria è un parente di primo grado del sindaco stesso. Pura casualità. D’altra parte non vorrete mica che il fatto di avere un parente di primo grado, che si è sacrificato per tutelare gli interessi della collettività facendo il sindaco, penalizzi un cittadino qualsiasi che da anni aspetta il suo sacrosanto diritto di costruirsi una casetta?

Fra l’altro bisogna anche notare che fra i possibili beneficiari della variante ci sarebbero potuti essere anche altri due consiglieri che però sono stati stralciati per evitare faziose interpretazioni di questa operazione. Una maliziosa interpretazione potrebbe anche essere quella che vede in questi dettagli una lodevole manifestazione di devozione dei consiglieri che si sono sacrificati in favore del sindaco ma probabilmente è tutto assolutamente casuale.

Il resto nella prossima puntata.

martedì 21 settembre 2010

La giunta dei teletubbies

L'allegra amministrazione di Gravellona ha parlato:
http://www.verbanianews.it/joomla/fatti/politica/3575-giro-qperche-la-commissione-non-si-riunisceq

>GRAVELLONA TOCE - Il sindaco risponde alla minoranza: "Porterò i progetti in commissione, non le intenzioni o le ipotesi". Labriola: "Non mi dimetto. Quando ci saranno novità convocherò la commissione"<
Intenzioni e ipotesi. Ecco cosa hanno prodotto questi signori in 15 mesi di amministrazione. Candidamente ammettono che  ancora non c'è nemmeno uno straccio di idea degna di essere presentata alla commissione consiliare e tanto meno ai contribuenti che nel frattempo hanno firmato in 2500 a sostegno del progetto con le piscine.  Il messaggio del sindaco è chiaro: "ghe pensi mi"!
Tanto per cominciare sarebbe utile che il signor sindaco e la sua maggioranza consultassero qualcuno che sia in grado di leggere e capire il Regolamento comunale. Se avessero questa umiltà magari scoprirebbero che il Regolamento comunale dice che il presidente, o in subordine il sindaco, ha il dovere di convocare la commissione consiliare ogni volta che un consigliere ne fa legittimamente richiesta. Questo significa che è un sacrosanto diritto di ogni consigliere, sia esso di maggioranza o di minoranza, richiedere la convocazione delle commissioni e i vari presidenti hanno il dovere di convocarle indipendentemente dal fatto che essi ritengano che vi siano o meno novità da comunicare, chissà mai che in quell'occasione in cui non hanno nulla da dire non riescano ad ascoltare. Altro particolare non del tutto trascurabile è il fatto che la comm. lavori pubblici non è stata mai convocata da quando questa amministrazione è in carica. Detto questo mi sembra evidente che il vero problema stia nel fatto che la giunta dei teletubbies di Gravellona abbia perso totalmente il controllo della situazione e tema che la convocazione della comm. alla presenza dei tecnici (RUP., D.L., progettista e collaudatori), come da noi richiesto, metterebbe a nudo una situazione drammatica dalla quale nessuno sa come uscire, men che meno chi ostenta tutta questa baldanzosa sicurezza. Intanto il cantiere è fermo senza che vi sia alcun atto ufficiale che ne giustifichi la sospensione dei lavori.

Per quanto riguarda la dichiarazione del presidente inadempiente devo dire che osservando il suo perdurante silenzio abbiamo sempre dubitato di lui, parlando ha tolto ogni  dubbio.
Continuo a sperare che alla fine si possa trovare la migliore soluzione per il bene comune senza dover inviare della posta a Roma in Via di Ripetta 246.

sabato 11 settembre 2010

PALAZZETTO DELLO SPORT: lettera al Prefetto del VCO.

S.E. Prefetto Dott. Giorgio Zanzi


GRUPPO "INSIEME PER GRAVELLONA"


Gentile Signore

S. E. Dott. Giorgio Zanzi


Prefettura del Verbano Cusio Ossola

Via Buonarroti, 100

28922 Verbania


E p. c.
Egr. Sig. Sindaco
Massimo Giro


La Città di Gravellona Toce da alcuni anni, per effetto della sua baricentricità provinciale, è stata investita da un forte sviluppo urbanistico in cui, opere private e pubbliche hanno vistosamente modificato l’assetto urbano, specie delle aree centrali e adiacenti le principali arterie statali.

Tra questi interventi si conta la più importante opera pubblica ospitata sul territorio comunale da decenni: il costruendo Palazzetto dello sport polifunzionale. Questa struttura, compresa nelle opere di accompagnamento delle Olimpiadi invernali 2006 finanziate dalla Regione Piemonte ha registrato dal 2003 ad oggi una storia progettuale e realizzativa molto travagliata, per effetto di molte cause, tanto che ad oggi non risulta ancora completato.

Nella veste di amministratori della Città di Gravellona Toce che si presero carico dell’opera suddetta dal 2004 al 2009 ci mettiamo a Sua disposizione per illustrare nei dettagli il difficile e tortuoso iter che ha portato alla definizione del progetto definitivo sul quale si sono affidati i lavori di costruzione alla Ditta C.E.R. (Consorzio Emiliano Romagnolo) nel novembre 2007.

In pieno accordo con la Regione Piemonte il progetto iniziale che prevedeva la costruzione di una struttura con capienza di 5.300 posti (All. 1)è stato ridotto successivamente ad un complesso sportivo multidisciplinare con circa 1.500 posti per il pubblico e l’inserimento di due piscine coperte. Questa scelta fu dettata da un lato dall’esigenza di abbattere gli eventuali costi di gestione della struttura che sarebbe stata da lì a poco totalmente a carico dell’Ente proprietario e dall’altro da una diffusa richiesta della popolazione di una struttura per praticare gli sport acquatici.

All’indomani dell’elezioni comunali del giugno 2009, che ha visto l’avvicendarsi alla guida della città l’attuale Sindaco Sig. Massimo Giro, si è manifestata da subito la volontà della sua Amministrazione di abbandonare parte del progetto approvato, relativamente alla costruzione delle due piscine coperte, al fine di destinare quell’area interna al complesso sportivo per la costruzione di uno spazio atto ad ospitare attività congressuali e fieristiche. Contestualmente si è più volte affermato la volontà di operare un ampliamento del Palazzetto polifunzionale per portarlo a contenere 2.000 posti, sulla base di verifiche e perizie fatte dai progettisti e dai tecnici collaudatori nominati dall’Ente.

La nostra azione di difesa del progetto di Palazzetto polifunzionale, la cui costruzione era arrivata alla posa del tetto di copertura e alla gettata delle vasche natatorie in cemento armato, è scaturita da preoccupazioni in merito al pericolo di levitazione dei costi dovuta ad una tardiva e costosa operazione di variazione della destinazione d’uso di un’opera in avanzato stato di costruzione. Perciò si è promossa nell’autunno 2009 una raccolta di firme tra la popolazione a difesa della costruzione delle piscine che ha avuto un buon successo a conferma di quanto questo servizio fosse atteso dai cittadini.

Non avendo l’Amministrazione comunale minimamente tenuto conto di questa forma di richiesta si è deciso di sfruttare le prerogative di partecipazione popolare offerte dagli Artt. 69 e 69-bis dello Statuto comunale richiedendo formalmente il 03.05.2010 (All. 2) l’attivazione delle procedure atte ad indire un referendum sul tema.

Nel frattempo le dichiarazioni a mezzo stampa del Sindaco hanno decisamente confermato l’intenzione di lavorare alla costituzione di un Ente Fiera per la gestione di uno spazio fieristico-congressuale all’interno di una struttura sportiva con conseguente rescissione unilaterale del contratto e liquidazione di un risarcimento a favore della Ditta costruttrice così come previsto dal T.U. degli appalti (D.lgs. 163/06 ss.mm.ii.).

Tutte queste vicende sono state oggetto di interpellanze presentate dal nostro Gruppo Consigliare al fine di conoscere nel dettaglio gli elementi tecnici su cui poggiano scelte di questa portata ma ad oggi non siamo in grado di delineare con chiarezza lo stato dell’opera che a nostro avviso si sta complicando in modo preoccupante.

Ad aggravare la situazione e a limitare le legittime prerogative di controllo del gruppo di minoranza su decisioni di tale portata si aggiunge la mancata convocazione della Commissione dei Lavori Pubblici richiesta il 17.05.2010 (All. 3 - Prot.n. 6349) in palese contrasto con il termine di 15 gg. previsto dall’Art. 12 del Regolamento del Consiglio Comunale (All. 4), senza che nessuna comunicazione ufficiale sia mai pervenuta a distanza di tre mesi. A stessa sorte sembra destinata la convocazione della Commissione Consiliare Statuto e Regolamento che come da comunicazione del 01.06.2010 (All. 5 - Prot. n. 7035) dovrebbe provvedere ad esaminare la bozza di Regolamento per la disciplina attuativa del Referendum.

Per tutti i motivi sopraesposti, la cui estrema sintesi ci auguriamo abbia comunque offerto tutti gli elementi utili ad una valutazione della vicenda, formuliamo ufficialmente la richiesta di un Suo gentile interessamento, al fine di vedere riconosciute e rispettate totalmente, dall’Amministrazione guidata dal Sindaco Sig. Massimo Giro, le prerogative e le funzioni attribuite alle minoranze e alle Commissioni Consiliari permanenti quali articolazioni del Consiglio Comunale.

Nel ringraziare vivamente per la gentile attenzione concessa cogliamo l’occasione per porgere ossequiosi saluti .


I Consiglieri del gruppo “Insieme per Gravellona

Anna Di Titta
Ernesto Meazza
Giovanni Morandi

Gravellona Toce, lì 31 agosto 2010

giovedì 9 settembre 2010

Siamo tornati !


Dopo qualche settimana di stop riprendiamo la pubblicazione di questo blog per tenervi informati sulla vita amministrativa della nostra città. Durante l'estate Giro e co. non sono stati con le mani in mano e dopo il successo (?) del Festivalone a "costo zero" si sta preparando la nuova edizione dell'Ottobre culturale. L'imperativo è distrarre l'attenzione dai temi spinosi (Palazzetto e piscine, PRG, chiusura Legatoria, Progetto delle scuole nuove).
Nel frattempo registriamo la grande sensibilità che il Sindaco e i suoi Consiglieri riservano all'opposizione sul fronte delle legittime richieste di trasparenza. Nessuna risposta sulla convocazione della Commissione dei Lavori Pubblici e sulla richiesta di Referendum, tanto che si è chiesto l'intervento del Prefetto.
Sarà un autunno caldo e noi faremo la nostra parte ! A presto

giovedì 15 luglio 2010

Ma si, bruciamo tutto



Qualche giorno fa a Grugliasco, alle porte di Torino, le autorità, contornate da un nutrito codazzo di giornalisti, hanno presenziato all’inaugurazione del cantiere per la costruzione del nuovo forno inceneritore del Gerbido, prima di recarsi tutti quanti al rinfresco, dove fra un pasticcino e un sorso di spumante si sarebbe potuto dare libero sfogo al compiacimento derivante dal “regalo” fatto alla città da parte della classe politica che l’amministra.
Ad assistere al penoso teatrino, oltre ai disinformatori di professione, solamente un centinaio di contestatori delusi, più che arrabbiati, il che in una città che con l’hinterland supera il milione di abitanti significa l’assoluta mancanza di qualsivoglia reazione da parte della cittadinanza.
In parole povere i torinesi ed i cittadini di Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivalta e Rivoli, hanno ritenuto giusto non interessarsi del nuovo megainceneritore. L’inceneritore del Gerbido in compenso ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l’impianto metterà a repentaglio anche qualora continuino a restare voltati dall’altra parte....
Il megainceneritore brucerà 421.000 tonnellate di rifiuti/anno ma la capacità massima potrebbe arrivare a 579.000 tonnellate/anno, molti più di quanti la provincia sia in grado di produrne a fronte di una buona raccolta differenziata. Diffonderà nell’ambiente nanopolveri e polveri fini, unitamente a diossine, furani, idrocarburi policlici, acidi inorganici, ossido di carbonio, arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio ed una miriade di altre sostanze (oltre 250) dalla ferale pericolosità. Dissiperà oltre un milione di metri cubi d’acqua l’anno destinati al suo sistema di raffreddamento, praticherà l’eutanasia del sistema di raccolta differenziata in città, necessitando di un’enorme quantità di rifiuti dall’alto potere calorifero che ne garantiscano il funzionamento, produrrà energia elettrica emettendo nell’atmosfera quantitativi di CO2 doppi rispetto ad una centrale a gas naturale di eguale potenza. Determinerà, come dimostrato da un’ampia letteratura di studi epidemiologici, l’incremento dell’incidenza di una lunghissima serie di patologie che vanno dai tumori di più svariato genere, alle leucemie, alle malattie cardiache e vascolari, passando attraverso le malformazioni fetali e la sterilità, all’interno di una zona che comprende larga parte della città e del suo hinterland.
I signori che hanno mangiato i pasticcini e bevuto il vino bianco sono perfettamente al corrente di tutto ciò, dal momento che hanno già destinato 30 milioni di euro ai comuni interessati dall’impianto, in qualità di compensazione per i danni che esso arrecherà. Danni che si leggono sotto forma di malattie, debitamente convertite in euro all’interno di apposite tabelline stilate per l’occasione, dove un infarto arriva a valere 3260 euro euro ed il decesso è stimato intorno ai 160.000 euro.
I cittadini con tutta probabilità non sono al corrente di nulla, anche perché né la classe politica, né gli scribacchini di professione hanno mai ritenuto giusto renderli edotti di tutto ciò. Anche perché tutti i partiti, da destra a sinistra, passando attraverso le varie frange dipinte di verde, hanno sempre sostenuto la costruzione del forno inceneritore senza tentennamenti di sorta. Anche perché tutto sommato informarsi e prendere coscienza dei problemi è un’operazione che comporta grande dispendio di tempo ed energie e rischia oltretutto d’indurre al cattivo umore, per cui una serata in poltrona dinanzi al grande fratello o alla pay tv è di gran lunga preferibile ad una conferenza sull’incenerimento.
Il megainceneritore del Gerbido una volta completato continuerà ad occuparsi di tutti loro, piccoli scampoli di umanità racchiusi all’interno delle tabelline d’incidenza delle patologie, ma loro troveranno mai il tempo di occuparsi del forno inceneritore e di quelle tabelline che li riguardano in prima persona.
di Marco Cedolin

Bisognerà aggiornare la cartina

sabato 10 luglio 2010

Libertà relativa

Il premier ne ha sparata un’altra bella grossa: “la libertà di stampa non è un diritto assoluto”. Il motivo di questa affermazione è che la maggior parte dei giornalisti sarebbero di sinistra per cui ovviamente scriverebbero cose false; se i giornalisti fossero tutti di destra allora si che la libertà di stampa meriterebbe di essere assoluta. Ma cosa gli dice il cervello a quell’uomo?


Credo che questa ennesima farneticazione faccia parte della strategia teorizzata in questo post:

Per Controllare le masse, la popolazione non deve avere gli strumenti necessari per capire cosa succede, per trovare una soluzione d'insieme, per aggregarsi, per organizzarsi e per arrivare a coordinare delle grandi risorse volte a risolvere un problema comune.

Uno dei punti centrali è che il singolo non deve essere facilitato ad avere una visione d'insieme su quelle che sono le opinioni, le reazioni e le sensazioni del paese. Ogni idea viene ridotta a gusto personale e il sentore comune diventa quello proposto da chi influenza i media.

• LIMITARE LE ESPRESSIONI COLLETTIVE – Si limitano le espressione collettive libere, come ad esempio le manifestazioni pubbliche, gli scioperi, le attività sindacali, la rete e qualsiasi strumento diffusione di massa che possa produrre alla lunga un riferimento diverso da quello del regime. Le iniziative libere dei cittadini non hanno possibilità di essere conosciute né di aggregarsi facilmente su larga scala, non possono cioè ottenere consensi ampi e quindi produrre dei cambiamenti.

• LE FONTI LIBERE NON SONO CERTE (Esiste solo il Gusto Personale) - Quando il singolo si vuole domandare qualcosa che va fuori dal campo proposto dal regime, nel suo ragionamento per arrivare ad una conclusione, viene a mancare qualsiasi fonte di conferma o di prova a sostegno della sua tesi, così ogni idea che vorrebbe nascere diversa da quella del modello imposto dal leader, cresce piena di dubbi e senza nessun riferimento accertato, nessuna riprova sociale, nessuna conferma autorevolmente accettata. La ricerca di informazioni libere richiede sempre più sforzo, tempo e capacità, e viene sempre più frenata, mentre le informazioni impacchettate dalla tv vengono continuamente e piacevolmente diffuse in massa.

• RINUNCIARE AI PENSIERI FUORI DAL CORO - L’individuo rimane completamente isolato nel suo processo decisionale di dissenso dal regime, senza fonti né conferme, e spesso quindi rinuncia ad arrivare ad una conclusione personale. In questo limbo di confusione e smarrimento, senza appigli definitivi, è molto più facile distrarsi e occuparsi di discussioni futili e meno stressanti. Di fronte all’impossibilità di reagire fuori dal coro si verificano reazioni di alienazione, frustrazione e stress, fino alla rassegnazione e la passività. L’intelletto individuale viene messo in letargo e la vita diventa tutta un sentito dire comune.


Fonte articolo:

http://eccocosavedo.blogspot.com/2010/07/limitare-la-visione-d.html

giovedì 8 luglio 2010

Sciopero dei giornalisti "NO ALLA LEGGE BAVAGLIO !"




"Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo" (da Sul giornalismo, Bollati Boringhieri, 2009)

Joseph Pulitzer (1847 – 1911), giornalista ed editore ungherese naturalizzato statunitense.


Il nostro blog domani 9 luglio aderisce alla giornata del silenzio decisa dall'Fnsi contro il DDL intercettazioni voluto dal Governo Berlusconi. Stiamo con i giornalisti che scioperano a tutela dei cittadini, cui la legge nega il diritto di essere liberamente informati, cioè di conoscere e di sapere, e dunque di rendersi consapevoli e di giudicare a ragion veduta.


NO ALLA LEGGE BAVAGLIO !

PATROCINIO GRATUITO (?)

“ Il festivalone- ha spiegato il sindaco- è un evento unico per la promozione di Gravellona.  
Abbiamo concesso il patrocinio ma nessun contributo economico se non per quello per gli allacciamenti e per le utenze di acqua e luce, per gli annunci pubblicitari e per l’utilizzo del suolo pubblico” (tot. 8.742,76)

La pista da ghiaccio è invece costata complessivamente al comune circa 18 mila euro: il resto è stata pagata con gli ingressi, quattromila, e con gli sponsor privati.

(fonte VCO Azzurra)

No problem ! Pago io (cittadino) !

martedì 22 giugno 2010

Il tapiro verde

Un grazie alla lega nord di Gravellona


Il Consiglio Comunale di ieri sera si è aperto con un colpo di scena: la lega di Gravellona esiste! A guardar proprio bene un segnale di vita l’aveva già dato il consigliere padano Calefato con le sue dichiarazioni riportate sull’Eco di mercoledì scorso, ma quella di ieri sera è stata una vera e propria sortita a sorpresa, da parte di quello che si pone ormai chiaramente come il leader carismatico dei rappresentanti padani, l’assessore ai piccoli problemi del cittadino Mario Geraci. Bisogna dare atto che era anche stato uno dei protagonisti della cattura del temibile “tasso imbalsamato” ma questa volta ha voluto esagerare e prendersi tutta la scena: prima ancora che il sindaco prendesse la parola (temendo che a lui non l’avrebbe mai data) si è lanciato in una dichiarazione che ha coronato il suo primo anno di lavoro facendo dono di un tapiro a noi del gruppo Insieme per Gravellona. E pensare che c’era gente che diceva che la lega nord a Gravellona non combina niente; altro che niente, qui c’è la prova che sono state fatte ore e ore di lavoro a pitturare di verde il tapiro, ad incollargli la scritta lega nord su entrambi i lati, a pianificare i tempi e i modi per la consegna e per finire qualcuno ha addirittura sacrificato il proprio prezioso fazzoletto verde per “vestire” l’ignaro tapiro.
 Fra l’altro non si tratta mica di un tapiro qualsiasi, mica si tratta di un tapiro che viene dal prato di Pontida o dalle falde del Po sul Monviso, considerando che l’ha portato Mario Geraci suppongo che arrivi da un piccolo comune di 1.956 abitanti in provincia di Palermo nel parco delle Madonie, che si chiama Geraci Siculo e avrà dovuto quindi affrontare un lungo viaggio per giungere nel nostra piccola città che si trova chiaramente nel nord della Padania, speriamo che si adatti al clima rigido del nord, lui che proviene dal profondo sud, e speriamo che i tapiri locali, notoriamente ospitali ma un pochino, come dire, non razzisti, ma un pochino diciamo diffidenti verso i tapiri meridionali non lo trattino troppo male, in fondo è un regalo, un presente e come tale deve essere accettato; cercheremo noi di proteggerlo da quei tapiracci montanari che parlano solo in dialetto e non vogliono saperne di tapiri immigrati. A tranquillizzare tutti sulla possibilità che il tapiro siciliano possa essere accettato come fosse uno di noi è arrivato prontamente l’inno di Mameli, a siglare l’inizio ufficiale del Consiglio come promesso dal sindaco recentemente, anche se a dir la verità la stessa serenità che abbiamo visto negli occhi del tapiro non l’abbiamo vista negli occhi dei consiglieri leghisti ma probabilmente era la solita commozione patriottica che ogni italiano doc vive quando sente l’inno nazionale.
Abbiamo accettato allegramente questo simpatico omaggio, più allegramente di quanto siano sembrati loro nel regalarcelo, tuttavia dobbiamo specificare che quello che il buon Mario Geraci ha interpretato come nostro “attapiramento” in realtà è semplicemente una profonda e reale preoccupazione per il modo in cui stanno giocando a fare gli amministratori. Naturalmente non abbiamo intenzione di perdere il senso dell’umorismo ma qualsiasi analisi razionale delle scelte fatte da questa allegra brigata è davvero avvilente. Ha ragione quando dice che torniamo sempre sugli stessi argomenti, infatti siamo obbligati proprio dai loro stessi atti che inevitabilmente tornano a riaccendere l’attenzione sulle stesse questioni che sono importantissime per la vita di chi vive a Gravellona. Basti pensare alla variazione di bilancio proposta e approvata ieri dalla maggioranza in cui si impegnano 62.000 euro per la sala conferenze della biblioteca, per vedere il sindaco in 3 D mentre arringa il popolo, e si impegnano 180.000 euro per una specie di palestra gonfiabile nel cortile delle scuole elementari dopo averne spesi 40.000 per pagare un progetto (e cestinarlo) che prevedeva anche una palestra vera. Basti pensare ad un sindaco che afferma allegramente che non riesce a convocare la commissione lavori pubblici perché i tecnici sono professionisti che hanno tanti impegni e quindi per i consiglieri comunali di un comune che impegna sette milioni di euro per farli lavorare non hanno tempo da dedicare per spiegare cosa stanno facendo; un sindaco che afferma tranquillamente che nelle commissioni consiliari si deve applicare un regolamento secondo il quale i consiglieri non potrebbero nemmeno parlare e con una maggioranza che accetta tranquillamente queste versioni senza porsi il minimo dubbio. Regolamento o non regolamento io credo che nemmeno in Bielorussia e in Birmania si affrontino opere pubbliche di questa entità senza che i consiglieri possano chiedere i dovuti chiarimenti ai tecnici che lavorano alle dipendenze, dirette o indirette, dell’amministrazione stessa nella sede più naturale che è rappresentata proprio dalle apposite commissioni istituite per approfondire le tematiche sulle quali il Consiglio esprime gli indirizzi. Naturalmente si può anche decidere di riunire tutti in un Consiglio Comunale aperto, in cui chiunque può intervenire e chiunque può parlare, anche i consiglieri di maggioranza.

Anche la risposta relativa al Festivalone non ha fugato tutti i dubbi, siamo preoccupati per quello che potrebbe essere il costo reale di tutta l’operazione e dell’incomprensibile trattamento di particolare favore a questa iniziativa rispetto ad altre e ovviamente, forse per deformazione professionale, temo che il ripristino dell’area verde sarà lasciato alle incredibili capacità che ha sempre la natura di cavarsela da sola alla faccia dell’uomo anche se i risultati non sempre coincidono con le aspettative. Si è discusso anche di Granerolo ma è tutto sotto controllo, rimane solo da capire questa faccenda dei rifiuti che quando passa Ernesto Meazza si materializzano davanti a lui per farsi fotografare e quando passano gli assessori in carica spariscono magicamente.
E intanto il tapiro inizia a brucare l’erba di Pedemonte, speriamo non sia indigesta.