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sabato 19 aprile 2014

I have a dream!


Mentre si adopera giorno per giorno tutta la saggezza e la diligenza del buon padre famiglia, per non fare passi falsi che compromettano una situazione già difficile, e mentre si cercano di perseguire con tutta la determinazione  possibile quei risultati che sono assolutamente doverosi per i propri concittadini,  credo che sia ancora lecito  sognare quello che sarebbe lo scenario ideale che vorrei lasciarmi alle spalle al termine del mio mandato qualora avessi il privilegio di diventare sindaco del mio paese.

Vorrei lasciare un luogo dove le piazze sono piazze e non sono parcheggi, dove le persone si spostano comodamente a piedi e in bicicletta su percorsi sicuri, dove sulle vetrine dei negozi non ci sono cartelli con scritto “affittasi” ma ci sono ferventi attività e dai centri commerciali ci siano persone che si sentano attratte dalle innumerevoli iniziative che si susseguono in tutte le zone della città.

Dove le strade sono pulite, i tetti producono energia e non liberano fibre di amianto, i parchi sono collegati da piste ciclabili e sono ricchi di specie botaniche e giochi costruiti con materiali riciclati; dove il piano di azione locale per il clima sta trasformando radicalmente il patrimonio immobiliare sia pubblico sia privato.

Vorrei lasciare ai miei successori un luogo dove le opere pubbliche sono completate e non lasciate a metà per capricci politici, dove c’è una cittadella dello sport dove oltre alle più svariate attività sportive, che tutti possono praticare ciascuno al suo livello, si sommano molteplici attività sociali, culturali e ricreative che ne permettono nell’insieme la sostenibilità economica.

Un paese con una scuola nuova con una vera palestra, una mensa con la cucina che utilizza prodotti del territorio, con tutte le strutture che gli permettono non solo di essere il luogo dell’istruzione dei bambini in età scolare ma che la rendono anche uno dei luoghi dove la comunità soddisfa moltissimi dei suoi bisogni, corsi per adulti, eventi e scambi culturali con altre comunità, laboratori dove la creatività dei giovani e non solo può manifestarsi nelle più diverse espressioni.

Una città dove i servizi alle persone, ai bambini, agli adulti e agli anziani siano di qualità eccellente e accessibili a tutti, anche a coloro che hanno scarse risorse. Vorrei andarmene sapendo che le grandi decisioni sono state prese consultando tutti i diretti interessati, dove prima si consultano le persone e poi si fanno le delibere e non il contrario.

Una città dove valorizzare il patrimonio comunale non significa venderlo ma significa ristrutturarlo e utilizzarlo, dove chi vuole aprire un’attività virtuosa abbia trovato nell’amministrazione comunale il primo partner di lavoro e il primo sostegno e incoraggiamento morale e concreto per il suo progetto e dove la vera crescita sia arrivata grazie allo sviluppo di un economia pulita e solidale.
 
Vorrei lasciare un territorio comunale dove il paesaggio sia veramente  il luogo della cultura  di chi ci vive e racconti i secoli di storia che abbiamo alle spalle facendo onore al ricordo di coloro che per secoli hanno lavorato la terra, i boschi, la pietra e con la loro fatica si sono guadagnati da vivere senza compromettere nulla in modo definitivo ma solo prendendolo a prestito per lasciarlo intatto a noi.
 
Vorrei lasciare una comunità in cui tutti hanno ritrovato quel senso di appartenenza che fa si che nessuno si possa mai sentire solo e dove il ricordo del sindaco sia di un uomo che eticamente è stato il primo cittadino nel senso dei doveri e un cittadino qualunque nel senso dei diritti.

Forse è solo davvero un sogno pensare di poter fare tutte queste cose nel corso dei prossimi 5 o 10 anni e forse si riusciranno a fare solo una piccola parte di queste e tante altre cose che da anni osservo, leggo, visito e studio per la mia città e forse sono anni che faccio un sogno impossibile; però sono sicuro di una cosa: se, così come questo sogno è condiviso dalle persone con cui ho l’onore di presentarmi alle elezioni, sarà condiviso anche  da molti altri gravellonesi, nel corso di questi anni forse non si faranno tutte le opere materiali immaginate, ma si faranno certamente giganteschi passi avanti nella direzione di poterle fare e si sarà riconquistato quel senso di appartenenza ad una comunità, quella consapevolezza di un destino comune che solo se uniti possiamo  indirizzare verso l’obiettivo di una vita onesta e generosa in cui le coscienze, sia atee sia cristiane, possano rispecchiarsi senza vergogna.

Buona Pasqua a tutti.

martedì 15 aprile 2014

Sorpresa!

Sarà forse anche questa una coincidenza ma la commissione bilancio è stata spostata al 22 aprile. Preferisco pensare che l'abbiano fatto proprio per evitare la concomitanza con la nostra assemblea pubblica e quindi ringrazio chi ha avuto questa sensibilità.
Quindi si conferma per domani sera, mercoledì 16 aprile ore 21.00, al ristorante "Come Una Volta" l'incontro pubblico per dialogare con i residenti dei quartieri Motto, Baraggia, Terra di Sotto, Mulino, Cantonaccio, Madonna dell'Occhio e zona industriale oltre naturalmente a chiunque volesse intervenire.

venerdì 11 aprile 2014

Che eleganza!

Abbiamo già distribuito quasi 2000 volantini porta a porta, e altri 1000 sono in distribuzione, con cui comunichiamo che mercoledì 16 faremo un incontro pubblico alle ore 21.00 presso il ristorante "Come una Volta" e stamattina ci arriva la convocazione per la commissione bilancio e indovinate  per quando è convocata? Mercoledì 16 alle 21.00. Una strana coincidenza che non cambierà i nostri programmi, mercoledì sera saremo all'incontro pubblico e andremo direttamente all'ufficio ragioneria a vedere il bilancio consuntivo 2013, naturalmente lo faremo chiedendo quale sia il momento migliore per non interferire con il lavoro dell'ufficio. Capisco che possa essere un periodo difficile per chi deve far dimenticare in un mese e mezzo ciò che per 5 anni è stato sotto gli occhi di tutti: il fallimento totale dell'alleanza politica fra persone che non si sopportano e che cercano di scaricarsi le responsabilità le une sulle altre; capisco che dovendosi concentrare sui turni dello scaricabarile dove è toccato prima al sindaco poi al vicesindaco farsi da parte per far avanzare il pretendente di turno e capisco anche la sofferenza nell'osservare la coerenza di chi invece continua instancabilmente a lavorare per offrire le proprie proposte per porre rimedio ai loro danni suscitando la fiducia di sempre più persone, ma pur capendo tutti questi problemi trovo comunque inspiegabile questo patetico tentativo di creare qualche difficoltà, seppur piccola, facendo uso anche delle occasioni che dovrebbero essere semplicemente di lavoro istituzionale; se invece fosse che non si sono nemmeno accorti della sovrapposizione vorrebbe dire che abbiamo l'ennesima conferma della lontananza fra le loro decisioni e la realtà che li circonda.

martedì 8 aprile 2014

Avanti, è aperto!


Iniziamo questa sera il ciclo di incontri pubblici che si aggiungono agli innumerevoli dialoghi e discussioni che ormai da mesi avvengono con le persone. Pare che l'idea sia piaciuta anche ad altri candidati che hanno deciso di fare la stessa cosa, molto bene: più ci sono momenti di dialogo e maggiore sarà la conoscenza e la comprensione da parte di tutti. Mi auguro che possano essere tutti momenti di partecipazione e confronto vero da cui si possano trarre spunti interessanti.
Per quanto noi, speriamo che nel corso di questi appuntamenti si possa valorizzare il fatto di avere solo una bocca e 2 orecchie e quindi speriamo di poter ascoltare molto più che parlare; sarà poi nostro compito fare una sintesi dei suggerimenti raccolti per arricchire un programma già denso di ambiziose idee.
Comunque vada sarà un successo.