Powered By Blogger

sabato 10 luglio 2010

Libertà relativa

Il premier ne ha sparata un’altra bella grossa: “la libertà di stampa non è un diritto assoluto”. Il motivo di questa affermazione è che la maggior parte dei giornalisti sarebbero di sinistra per cui ovviamente scriverebbero cose false; se i giornalisti fossero tutti di destra allora si che la libertà di stampa meriterebbe di essere assoluta. Ma cosa gli dice il cervello a quell’uomo?


Credo che questa ennesima farneticazione faccia parte della strategia teorizzata in questo post:

Per Controllare le masse, la popolazione non deve avere gli strumenti necessari per capire cosa succede, per trovare una soluzione d'insieme, per aggregarsi, per organizzarsi e per arrivare a coordinare delle grandi risorse volte a risolvere un problema comune.

Uno dei punti centrali è che il singolo non deve essere facilitato ad avere una visione d'insieme su quelle che sono le opinioni, le reazioni e le sensazioni del paese. Ogni idea viene ridotta a gusto personale e il sentore comune diventa quello proposto da chi influenza i media.

• LIMITARE LE ESPRESSIONI COLLETTIVE – Si limitano le espressione collettive libere, come ad esempio le manifestazioni pubbliche, gli scioperi, le attività sindacali, la rete e qualsiasi strumento diffusione di massa che possa produrre alla lunga un riferimento diverso da quello del regime. Le iniziative libere dei cittadini non hanno possibilità di essere conosciute né di aggregarsi facilmente su larga scala, non possono cioè ottenere consensi ampi e quindi produrre dei cambiamenti.

• LE FONTI LIBERE NON SONO CERTE (Esiste solo il Gusto Personale) - Quando il singolo si vuole domandare qualcosa che va fuori dal campo proposto dal regime, nel suo ragionamento per arrivare ad una conclusione, viene a mancare qualsiasi fonte di conferma o di prova a sostegno della sua tesi, così ogni idea che vorrebbe nascere diversa da quella del modello imposto dal leader, cresce piena di dubbi e senza nessun riferimento accertato, nessuna riprova sociale, nessuna conferma autorevolmente accettata. La ricerca di informazioni libere richiede sempre più sforzo, tempo e capacità, e viene sempre più frenata, mentre le informazioni impacchettate dalla tv vengono continuamente e piacevolmente diffuse in massa.

• RINUNCIARE AI PENSIERI FUORI DAL CORO - L’individuo rimane completamente isolato nel suo processo decisionale di dissenso dal regime, senza fonti né conferme, e spesso quindi rinuncia ad arrivare ad una conclusione personale. In questo limbo di confusione e smarrimento, senza appigli definitivi, è molto più facile distrarsi e occuparsi di discussioni futili e meno stressanti. Di fronte all’impossibilità di reagire fuori dal coro si verificano reazioni di alienazione, frustrazione e stress, fino alla rassegnazione e la passività. L’intelletto individuale viene messo in letargo e la vita diventa tutta un sentito dire comune.


Fonte articolo:

http://eccocosavedo.blogspot.com/2010/07/limitare-la-visione-d.html

1 commento:

  1. Ma a volte avere una visione limitata è più comodo. Hai la sensazione di tenere più a bada le cose. Vivere nel proprio "piccolo" mondo è più consolante. Le spiegazioni te le da preconfezionate la TV o l'opinionista-insetto serale (che riesce a mettere attorno ad un tavolo per la cena a casa sua Berlusconi, Casini, il cardinal Bertone). Poi se la realtà che sperimenti ogni giorno non è proprio come te la raccontano sei autorizzato a pensare che vivi in una città, in una provincia, in una regione che forse è un'eccezione. Sveglia signori ! Là fuori è un inferno ed il potere chiede altro potere a chi non ne ha e non lo avrà mai, per comprarsi l'ennesimo panfilo o l'ennesima villa. Poveracci di tutto il mondo (e di tutta Italia) unitevi e prendete a calci i glutei di questi farabutti.

    RispondiElimina