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giovedì 30 dicembre 2010

TESTONI NUCLEARI



Una settimana fa i consiglieri di maggioranza capeggiati dal Sindaco hanno rispedito al mittente (il Gruppo Insieme per Gravellona) la proposta di votare un Ordine Del Giorno sulla questione nucleare.
Tra le altre cose si chiedeva di considerare il territorio comunale "indisponibile a qualunque tipo di attività (produzione di elettricità, stoccaggio, trasporto, trasformazione) legata all’energia nucleare e impegna il Consiglio Comunale ad esprimere parere negativo ogni qual volta consultato in materia". Per i "testoni" nucleari che l'altra sera in Consiglio ci hanno spiegato tutta la bonta di questa forma di energia alleghiamo una notiziola passata in sordina. Meditate testoni, meditate...anche voi avete dei figli e dei nipoti !



29/12/2010
Lo scorso 11 dicembre presso la miniera d'uranio Somair in Niger milioni di litri di fanghi radioattivi sono fuoriusciti da tre piscine lesionate riversandosi nell'ambiente. Una catastrofe radioattiva nel silenzio e nel disinteresse del mondo occidentale.
Proprio in questi giorni di grande spolvero di comunicazione del nucleare italiano, il blog di Greenpeace riporta che "domenica scorsa abbiamo diffuso la notizia di perdite radioattive da una miniera di AREVA in Niger. Ieri abbiamo saputo che il disastro è 10 volte peggiore. Areva, l’impresa controllata dal governo francese (per oltre il 90 per cento) ha dovuto ammettere che dalle vasche della miniera Somair sono fuoriusciti per “troppo pieno” 30 milioni di litri di fango radioattivo e non 200 mila. Inoltre, l’area coinvolta è di 20 ettari e non 2 come noto fino ad ora. Ancora nessun dato ufficiale sui livelli di contaminazione, ma Almoustapha Alhacen, che ha condotto l’analisi per l’associazione locale Aghir in’Man, ci ha confermato che la contaminazione ha già coinvolto due ettari di terreno”. 

Contrariamente alle dichiarazioni di Areva di rispettare in Niger gli standard di sicurezza validi a livello internazionale, lo scorso maggio un rapporto di Greenpeace “Left in the dust” ha rivelato in modo dettagliato come gli abitanti dei villaggi di Arlit e Akokan siano circondati da acqua, suolo e aria contaminati dalla radioattività.
Intanto l’Uranio che si estrae da queste miniere potrebbe finire anche nelle centrali che Berlusconi e Veronesi vogliono costruire in Italia. 
Quest’ulteriore perdita mostra che le cattive pratiche gestionali di Areva continuano a minacciare la salute e la sicurezza della popolazione e dell’ambiente. 

Il nucleare quindi, rivela ancora una volta di soffrire di una filiera "sporca" (dalla miniera al reattore sino allo smantellamento) e conferma che la totale sicurezza non può esistere

martedì 28 dicembre 2010

Che il cemento sia con noi!

Finalmente: inizia l’operazione “cemento ovunque”

Nella foto è visibile , più o meno al centro, un fazzoletto di verde in mezzo agli edifici. Finalmente verrà "bonificato" con una buona dose di asfalto e cemento.
La variante al piano particolareggiato della zona crocera viene effettuata con una procedura super veloce,  per cui i tempi di approvazione sono quelli della variante parziale. In pratica entro pochi mesi diventa attuativa, olè!

I proponenti pare che abbiano già presentato il progetto per cui se tutto va bene entro pochi mesi vedremo i caterpillar entrare in azione per liberarci finalmente da quello stupido pezzo di terra che d’estate non fa altro che buttare in giro polline di graminacee…che sono anche allergico!

In questa area è prevista l’edificazione di una palazzina di 4 piani nella zona sud. Lo so che sono pochi, speravamo almeno 7-8, ma saranno almeno sufficienti, grazie alla proiezione dell’ombra, a prevenire il possibile sviluppo di fastidiose specie vegetali invasive e infestanti tipiche dei luoghi soleggiati che avrebbero potuto soffocare la rimanente striscia di terreno che con una buona dose di asfalto e cemento avrebbe garantito la completa urbanizzazione di quell’area malsana. Sembra che invece una piccola striscia di terreno sarà sottratta allo sviluppo e al progresso per farne un collegamento tra il giardino della biblioteca, via Ripari e quindi il “sistema del verde fluviale” lungo lo Strona. Tranquilli: si tratta di una piccola porzione di teerreno, però sono ovviamente previsti una marea di parcheggi sia interrati sia di superficie, che saranno comodamente accessibili da via Ripari, tanto per aggiungere un pizzico di traffico al centro di Gravellona ed evitare che pericolosi pedoni e ciclisti ne prendano possesso.

E’ il progresso bellezza!

lunedì 27 dicembre 2010

"Il senso di Giro per i numeri"

La sera del 22 dicembre 2010 una minoranza del Consiglio Comunale di Gravellona ha approvato il progetto preliminare del nuovo piano regolatore. Se il nostro sindaco non smentirà anche l’art. 46 comma 1 del Dlgs 267/2000, che indica il sindaco come membro effettivo del rispettivo consiglio comunale, in effetti quello di Gravellona sarebbe composto da 16 Consiglieri più il sindaco che ne è appunto membro effettivo portando il numero totale a 17. Al momento della votazione erano presenti 8 consiglieri che hanno votato la delibera eppure lo strano senso di Giro per i numeri ha convinto tutti che 8 su 17 potevano bastare ed ecco che un’altra delle sue acrobazie da legal-thriller si è materializzata. Non credo sia necessario fare della facile ironia sul fatto che avessero dovuto abbandonare l’aula 3 consiglieri di maggioranza, poiché avvantaggiati dal nuovo piano, e 2 della minoranza, perché penalizzati dal nuovo piano, piuttosto mi chiederei se il dovere di militanza dei presenti e degli assenti continuerà sempre a sussistere senza dubbi e a sostenere le sue geniali intuizioni. Sarà che è sempre valido il vecchio motto “chi si accontenta gode” ma approvare un nuovo piano, che sia condiviso e apprezzato da almeno la metà dei consiglieri comunali, non credo che sarebbe stato troppo ambizioso anche per un sindaco così modesto e aggrappato a convinzioni del secolo scorso in cui spesso si vedeva come unico modello di miglioramento lo sviluppo legato al cambio di destinazione d’uso delle aree ecc. ecc.


Speriamo che il nuovo anno gli illumini l’oscuro cammino che finora ha voluto percorrere prima che possa perdere l’equilibrio andando a sbattere contro qualcosa di troppo duro anche per la sua corazzatissima testa; buon 2011.

giovedì 23 dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

AVVOCATO IN 15 GIORNI



Avvocato in 15 giorni la meritocratica carriera del ministro Gelmini Nel 2001 la titolare dell’Istruzione passò due settimane a Reggio Calabria per ottenere l’abilitazione. Mise insieme 25 udienze, una residenza fittizia e l’aiuto di amici di partito. Perché un neoministro inflessibile con gli studenti in protesta, rigoroso coi funzionari da tagliare, e insegnanti in esubero, applicò invece con elasticità a se stessa le regole? Perché nell’estate 2001 Maria Stella Gelmini, praticante presso l’Ordine forense di Reggio Calabria, ha disatteso tutte le indicazioni che uno studente pignolo e corretto avrebbe tenuto a mente? L’Unità avrebbe da porgere alcune domande al ministro. Era inizio decennio: allora l’accesso alla professione era rigido al Nord, facilissimo al Sud, poi le regole sono diventate più rigide perché, si sa «al Sud c’è una preparazione diversa dei professori, meno attenti» (Gelmini dixit, estate 2008) e poi gli istituti del meridione «sono diventati dei diplomifici» (sempre l’inflessibile ministro, 2009). Che coraggio, detto da una signora che ha brigato ai limiti del regolamento per sfuggire alle commissioni esaminatrici del Nord. Nel 2000, dopo tre trimestri a casa propria, bastava prendere residenza per l’ultimo semestre, in una città con una commissione di manica larga (90% di promossi a Reggio, contro poco più del 20 in Brescia) iscrivere come tutor un professionista esperto, possibilmente amico dello studio presso il quale si svolgeva la pratica al Nord, presenziare 20 udienze, e si risparmiava un sacco di tempo. «Non ero figlia di ricchi - ricorda il ministro - e non potevo permettermi di ripetere gli esami come i figli di papà». E la fortuna dell’allora coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, fu che il Consiglio dell’Ordine di Reggio tolse nel 2000, anche l’unico adempimento per cercare di rendere un minimo oneroso, questo indecente pendolarismo per ricchi rampolli: un obbligo di firma settimanale. In quell’anno passò l’esame l’attuale sindaco di Brescia, Adriano Paroli (forza Italia), praticante presso lo studio Scrivo. Poco dopo serve una soluzione anche per una collega di partito di Paroli. Pasquale Scrivo trova per Gelmini un collega appropriato: Renato Vitetta, fan del Berlusca. Il 17 marzo 1991 la praticante ottiene libretto numero 2879, con cui totalizzerà udienze 25. Maria Stella, dei 180 giorni dichiarati in terra calabra, si farà vedere per miseri 15 complessivi tra aprile e giugno. Tutto in un lampo. I pubblici verbali d’udienza, scovati da l’Unità, denotano 4 stranezze per le quali vanno poste al Ministro delle domande. Dalla sua iscrizione, risulta residente per 6 mesi in Reggio C. via Cappuccinelli, 40. Perché nessuno dei vicini lì ha memoria di lei? Signora ministro, avrebbe dovuto presenziare le udienze con l’avvocato anziano, perché invece ad attendere con lei l’aula da tutor troviamo persone diverse? Così da poter sbrigare più udienze in mattinata? «Ma perché farne un casino: a Reggio si faceva così, ma anche negli altri distretti è pratica abituale», spiegano Giada e Lucio, 40enni con uno studio avviato sullo Stretto, tanti favori ai colleghi del Nord in passato. Ma qui stiamo parlando di un ministro che si fa paladina della meritocrazia. Infine i verbali dell’inflessibile ministro, a distanza di mesi, o in aule giudiziarie distanti tra loro, sembrano vergati dalla stessa biro e con uguale grafia. Perché tutta quella fretta, signora Gelmini?

(Gianluca Ursini, L'Unità 30 novembre 2010)