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martedì 31 maggio 2011

MEDAGLIA AL VALOR CIVILE PER GRAVELLONA

   



Scritto da red.   
Martedì 31 maggio 2011 16:50
Per gli episodi nella guerra di Liberazione riconoscimento di bronzo al comune tocense

Gravellona Toce (Verbania - Vco) sarà insignita della medaglia di bronzo al valore civile per quanto successe sul territorio comunale negli anni ‘44-’45: lo ha confermato il sindaco Massimo Giro, su indicazione del prefetto del Vco Giorgio Zanzi. L'istanza era stata presentata dalla precedente amministrazione guidata da Anna Di Titta. La cerimonia ufficiale si svolgerà molto probabilmente in occasione della festa patronale di San Pietro, a fine giugno. “Questa onorificenza che finirà sul nostro gonfalone - sottolinea il primo cittadino - è il giusto riconoscimento per chi si è battuto ed ha perso la vita per la libertà”. I dettagli del programma per il conferimento della medaglia di bronzo saranno resi noti nei prossimi giorni.

fonte VERBANIANEWS

lunedì 30 maggio 2011

NO AL NUCLEARE - VOTA SI' AL REFERENDUM

Il disastro nucleare di Fukushima in prospettiva – Helen Caldicott (1)

Il 18 marzo scorso si è tenuta a Montreal una conferenza della dottoressa Helen Caldicott, con il sostegno del Centre for Research on Globalization (CRG). Riportiamo il testo della conferenza stampa organizzata da Global Research, tenuta dopo la relazione della dottoressa Caldicott.
Vorrei anzitutto presentare questo rapporto su Chernobyl, stilato dalla New York Academy of Sciences, che è disponibile online (2). Sono stati tradotti per la prima volta cinquemila articoli dal russo all’inglese. Si sostiene che siano già morte circa un milione di persone a causa dell’incidente di Chernobyl, a dispetto di quel che l’OMS (3) e la IAEA dicono (4). Questo è uno degli insabbiamenti più mostruosi nella storia della medicina. E tutti dovrebbero sapere di cosa si tratta.
E ora facciamo un confronto con il Giappone. Quello del Giappone è, in ordine di grandezza, un incidente infinitamente peggiore di Chernobyl. Nella mia vita non mi era mai capitato di immaginare che sei reattori nucleari potessero essere a rischio (5). Sapevo che tre ingegneri della GE che hanno contribuito a progettare i reattori Mark I si erano dimessi perché ritenevano che fossero pericolosi (6).
Insomma, il Giappone li ha costruiti su una faglia sismica. I reattori hanno resistito parzialmente al terremoto, ma l’erogazione della corrente elettrica si è interrotta e l’elettricità serve per l’impianto di raffreddamento dell’acqua, poco meno di quattro milioni di litri al minuto per ogni reattore. Senza l’acqua di raffreddamento, il livello del liquido si abbassa e le barre si surriscaldano fino a fondersi, come è successo a Three Mile Island e a Chernobyl (continua)

http://serenoregis.org/2011/05/il-disastro-nucleare-di-fukushima-in-prospettiva-helen-caldicott-1/

domenica 29 maggio 2011

...E HANNO ANCORA 3 ANNI A DISPOSIZIONE !

Questi manifesti sono affissi in città per ricordare le innumerevoli scelte della Giunta Giro (Nocilla, Epifani, Ronco, Sirianni, Geraci e Magistris) che hanno notevolmente migliorato la vita dei gravellonesi. Grazie !

lunedì 2 maggio 2011

Il macchinario

Della Casa dell’acqua ne abbiamo parlato e riparlato in svariate commissioni e tutti si sono sempre espressi a favore; addirittura la Lega aveva avviato una campagna di rivendicazione della paternità di quella brillante idea. L’assessore Nocilla, con la rapidità di un velociraptor a digiuno da secoli, si è subito messo in azione con la richiesta di preventivi e nel breve volgere di circa un anno sta ancora valutando quale sia il migliore. La convinzione con cui tutti si sono sperticati a sostenere questa iniziativa mi ha sempre fatto supporre che probabilmente non si sarebbe mai realizzato nulla. E invece è ancora peggio. Durante l’ultima commissione ambiente ci è stata prospettata dall’assessore l’imminente installazione nelle scuole di quello che avevo inteso fosse un impianto per l’erogazione di acqua gasata così come si era prospettato per le case dell’acqua; mi sembra utile ricordare quello che è stato già ribadito più volte, e cioè che l’acqua potabile presente nella rete idrica deve essere già, appunto, potabile e quindi sana e buona senza bisogno di ulteriori interventi per cui al massimo si può pensare di incentivarne l’uso attraverso l’addizione di anidride carbonica in modo da soddisfare il piacere di chi la desidera gasata in alternativa all’acquisto di acque in bottiglia. Possiamo aggiungere il fatto che nella nostra zona, in virtù della natura delle rocce presenti, abbiamo acque assolutamente dolci (salinità molto bassa) e soprattutto prive di calcare che è invece presente in altre zone d’Italia. Per voler essere più zelanti nella garanzia di sanità delle acque potabili (che è già un obbligo di legge) si può anche pensare di aggiungere in qualche punto della rete idrica o in qualche punto di consumo collettivo (scuole, mense, case dell’acqua ecc.) qualche impianto di ulteriore sanificazione ma risulterebbe assolutamente eccessivo e quasi sempre inutile investire ulteriori risorse per micro impianti domestici. Non è detto che in qualche situazione particolare possa essere utile l’impianto domestico ma per fortuna non è il nostro caso, per cui non possiamo far altro che consigliare, in quanto Consiglieri, al signor assessore di andarsi a riguardare i preventivi e realizzare finalmente la duecentocinquantacinquesima Casa dell’Acqua italiana.


Dopo le sue dichiarazioni sarebbe utile avere alcune risposte da parte dell’esperto assessore:

da quando le nostre acque contengono calcare?

Quali e quanti batteri sono contenuti nelle acque potabili? Saranno mica anche patogeni? Qual'è la quantità giusta di sali minerali?

L'esigenza di questo "macchinario" da cosa nasce, significa che fino ad ora nei nostri acquedotti abbiamo avuto acqua non potabile?

Non è dovere dell'amministrazione garantire la potabilità dell'acqua per tutti?

Le case dell'acqua sono tutt'altra cosa, la certezza di poter aprire il rubinetto e avere acqua potabile non è un lusso da raggiungere attraverso costosi "macchinari domestici" ma deve essere una condizione garantita dall'ente pubblico attraverso gli opportuni investimenti sull'intera rete idrica senza spreco di contributi individuali .