Powered By Blogger

lunedì 31 maggio 2010

Granerolo dimenticata ?

 
Strada di collegamento Val Guerra dopo la messa in sicurezza del 2009 (Giunta Di Titta)


Notizie da Granerolo giungono dal Consigliere Ernesto Meazza che nei giorni scorsi ha presentato un'interpellanza al Sindaco segnalando alcuni problemi che da tempo investono le stradedi collegamento tra Gravellona Toce e la frazione di Granerolo . Ecco il testo:

Al Signor Sindaco del Comune di Gravellona Toce
Oggetto degrado e abbandono totale delle strade di collegamento tra Granerolo e Gravellona Toce.

Il sottoscritto Ernesto Meazza Consigliere di minoranza del gruppo "Insieme per Gravellona" chiede all'attuale Amministrazione di verificare le condizioni di Via Mulattiera vecchia, Via Casa del Gallo e Via Val Guerra.
La Via Mulattiera vecchia non è più transitabile dal 17 luglio dello scorso anno dopo le forti piogge verificatesi. Perché non si è fatto nessun intervento conservativo di manutenzione straordinaria ?
Via casa del Gallo abbonda di cartelli segnaletici contraffatti e di cartelli con riferimento a dossi non più esistenti. In Via Val Guerra da mesi giacciono mucchi di immondizia a bordo strada, buche che avrebbero bisogno di manutenzione straordinaria per rimuovere definitivamente il problema che si ripropone negli stesi punti da tempo. La Via Val Guerra è diventata anche un'ottima discarica di macerie edilizie, quasi tutte provenienti da cantieri furoi di Granerolo. Visto che in suddetta località esiste già un cartello che vieta il transito ai camion, chiedo che venga reso più esplicito il motivo di tale divieto rendendolo più restrittivo per chi non è residnte nel comune di Gravellona Toce.
In attesa che questa interpellanza sia messa all'ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale si coglie l'occasione per porgere distinti saluti.
Il Consigliere counale
Ernesto Meazza

martedì 25 maggio 2010

L'asfalto non è commestibile

Vagando fra i blog, che ancora esistono prima che il "decreto intercettazioni" li spazzi via, ho trovato un post abbastanza inquietante che mi auguro sia pura fantascienza visto che prospetta degli scenari veramente difficili da sostenere. So già che pubblicare ipotesi di questo genere può sollevare un coro di accuse di disfattismo, di essere tifosi della crisi, di essere ultra pessimisti ecc. ecc. Mi permetto di farlo proprio perchè sono serinissimo nel sostenere che simili accuse nei miei confronti sono totalmente infondate, e so che la stessa cosa vale per gli altri autori di questo blog con i quali ritengo di avere in comune una enorme dose di sano umorismo, molta ironia e autoironia e grandi quantità di ottimismo di fondo. Tutto questo però non significa dover essere ciechi e totalmente incapaci di osservare i fatti, sia economici sia politici, che si susseguono a livello internazionale e che è ormai evidente abbiano una ricaduta quasi immediata anche sul nostro piccolo mondo locale in cui viviamo ogni giorno. Lo scenario immaginato nel post naturalmente è un estremizzazione di una possibile evoluzione ma fra le tante prospettive possibili  non è sicuramente la meno probabile.

Quanto vale un chilo di cemento? Due patate? Mezzo litro di latte? Un cespo di lattuga?




"....Con l’enorme quantità di denaro che, nelle sue varie forme, è in circolazione, abbiamo ipotecato il futuro fino a epoche così sideralmente lontane da renderlo inesistente. Quando ci sarà il collasso e il denaro sparirà, la gente delle città, rendendosi conto che non può mangiare l’asfalto, si dirigerà verso le campagne e si assisterà a lotte feroci e sanguinose per il possesso di un po’ di terra, di un campo di patate, di una mucca per quanto scorreggiante. Tatanga Jota, alias Toro Seduto, ci aveva avvertiti alla fine dell’Ottocento: "Quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche", ma possiamo dar retta a un pellerossa, a un "primitivo" noi che possediamo una scienza che va a ravanare nel genoma pretendendo di scoprire l’origine della vita, talmente colmi della nostra "ubris" da non ascoltare non dico Toro Seduto ma nemmeno Eraclito che nel VI secolo a.C. dice: "Tu non troverai i confini dell’anima, per quanto vada innanzi, tanto profonda è la sua ragione"? La crescita non è un bene in sè. Anche il tumore è una crescita di cellule impazzite. L’uomo moderno, in preda al proprio delirio di onnipotenza, è impazzito. E lascerà presto il campo a bestie un po’ più intelligenti. www.massimofini.it"

Prossimamente pubblicheremo il testo integrale di una lettera di un capo indiano scritta nel 1855 al Presidente degli Stati Uniti d'America. C'è molto da riflettere.

venerdì 21 maggio 2010

VOGLIAMO LE PISCINE ! ! !


Mercoledì scorso con un'espressione cara ai leghisti eravamo al mercato "in mezzo alla gente" (loro non ci sono mai per volere o difendere servizi , preferiscono il tiro alla fune sul Ticino) per informare i cittadini della nostra intenzione di combattere fino in fondo, per difendere quello che pensiamo essere un servizio importante per il futuro della città: le piscine del nuovo palazzetto dello sport. Abbiamo raccolto solo incoraggiamenti ad andare avanti con la richiesta del referendum. Una signora ci ha detto" Sarebbe una bella opportunità per i nostri ragazzi ! Perché non vogliono terminarle ?". Una mamma sorridendo ci ha confessato di aver fatto "Quattro ore di coda per iscrivere mio figlio alla piscina di Omegna". Il tono generale era di sconforto e dispiacere per l'ennesima occasione persa di vedere la città arricchita di nuovi servizi per i residenti. Giro e C. alimentano l'idea ormai diffusa da anni che Gravellona Toce si debba mettere "a servizio" degli interessi superiori di altri o che non debba intralciare lo sviluppo di altre aree della provincia, rinunciando alla forza della sua posizione. A farne le spese siamo sempre noi che risediamo in città e che la famosa "baricentricità" la subiamo pesantemente (autostrada, forno inceneritore, traffico veicolare, cementificazione, palazzetto provinciale) senza averne benefici in cambio. Il Sindaco ha detto che il palazzetto dovrà essere "la casa di Paffoni e Matia, due realtà sportive importanti per il territorio" : gli sportivi praticanti e le associazioni sportive gravellonesi si cerchino un'altra casa. Ma è giusto che  le esigenze dei gravellonesi, che ci hanno messo € 1.128.453 , vengano dopo quelle di due squadre blasonate e della Provincia con il "fantasma" Ente Fiera, che non hanno cacciato un soldo ?
Sulle piscine oltre a dileggiare il progetto attuale chiamandole "vasche da bagno" il sindaco ha detto di non escludere che in futuro delle piscine potrebbero essere costruite in città ! Ma da chi ? È chiaro, dai privati ! È un suo pallino.E allora il sospetto che non si voglia far nascere una piscina pubblica per "facilitare" la costruzione di una piscina privata, è totalmente fuori luogo o potrebbe avere qualche attinenza con la realtà ?

Roberto Birocco

mercoledì 19 maggio 2010

PANEM ET CIRCENSES


La storia purtroppo si ripete e non si riesce ad evitare gli errori del passato! Gli imperatori romani dicevano che bisogna dare al popolo “panem et circenses” cioè un po' di pane (il necessario), ma soprattutto i circenses cioè i divertimenti che servivano e servono tuttora a non far pensare la gente.
Ho pensato a questo quando ho visto i manifesti del Comune che invitano a versare il 5 per mille per finanziare i servizi sociali. La nostra amministrazione ha speso 20.000 € (circa) per la pista di pattinaggio e quest'estate ne spenderà molti di più per la grande festa latino-americana, poi stanzia pochissimo per chi ha perso il lavoro, per chi non ce la fa ad arrivare a fine mese, per chi non riesce a pagare le bollette o l'affitto. L'aiuto alle persone in difficoltà è prioritario rispetto alle feste ed è il primo compito dell'Ente Pubblico, mentre notiamo che si  preferisce dar l'idea di un paese in festa e..........tanto peggio per chi non ce la fa. Certo non viene voglia di dare il 5 per mille ad un'amministrazione che spende molto  per il superfluo e chiede ai cittadini di contribuire per le spese necessarie.

martedì 18 maggio 2010

SENZA VERGOGNA

Quest'uomo ci ha spiegato la necessità di una manovra che andrà inevitabilmente a bastonare  i soliti. Ma i grandi evasori fiscali ? Cosa si fa per fare finalmente cassa su questi farabutti che meriterebbero la "morte civile" intesa come sospensione di tutti i diritti civili ? Ma quante auto e barche di lusso si meriterebbero una supertassa da applicare domani in nome dell'emergenza dei conti pubblici ? Ma quanti esportatori di capitali e società meriterebbero di vedersi sequestrati i beni per finanziare la scuola pubblica ? Quanti meriterebbero sanzioni esemplari per questo ladrocinio perpetrato alle spalle della maggioranza degli onesti che la crisi se la pagano tutta di tasca propria ? Che riduzione è il 5% sullo stipendio di un politico che è percepito come scandaloso dalla maggior parte dei cittadini che vive con quel cinque per cento ? Intanto mi è tornata alla memoria la notizia di qualche settimana fa che parlava delle dichiarazioni dei redditi dei parlamentari tra cui spiccava quella del superministro dell'Economia Giulio Tremonti. Leggetela e mentre vi indignate chiedetevi se un uomo così, che ha pensato prima di tutto a sanare i reati dei grandi evasori con uno scudo fiscale ignobile, possa chiedere alla maggioranza degli onesti dei sacrifici.

Roberto Birocco


Per quanto riguarda i ministri, il più "impoverito" risulta essere proprio quello dell'Economia, Giulio Tremonti. Nella dichiarazione del 2009 relativa ai redditi del 2008, infatti, Tremonti ha dichiarato un  imponibile di soltanto 39.672 euro rispetto ai 4,5 milioni dell'anno precedente. Il titolare dell'Economia ha iscritto un credito d'imposta di 70.376 euro. Nello specifico, il reddito complessivo di Tremonti è stato pari a 176.897 euro, ma con oneri deducibili dal reddito per 137.225 euro che hanno fatto scendere l'imponibile a 39.672 euro. La notizia, che ha suscitato una certa "curiosità", è stata chiarita da fonti del ministero dell'Economia, che hanno spiegato come il "calo" sia dovuto al fatto che Tremonti ha lasciato lo studio professionale di avvocato tributarista.

fonte:  "La Repubblica, 15.03.2010"

lunedì 17 maggio 2010

Siamo sempre troppo generosi

Un mio vecchio amico, con la sua solita eleganza dialettica da vero gentleman, in situazioni simili a questa è solito citare una simpatica metafora: “lasciamogli la corda che prima o poi si impicca da solo”. Ma noi siamo troppo generosi e vogliamo impedire che questo accada, anche perché le conseguenze sarebbero sgradevoli per l’intera comunità. Quello che sta accadendo, riguardo alla vicenda del plurinominato Palazzetto delle sport di Gravellona, in questo momento potrebbe comportare degli esiti assolutamente indesiderati anche da parte di chi si illude di averne il pieno controllo; probabilmente ci sono dei motivi talmente vincolanti, a continuare su questa strada, che anche i rischi connessi diventano invisibili a che è accecato dalle proprie stesse convinzioni dogmatiche.


Aspettando la risposta ufficiale alla richiesta di referendum vogliamo andare ancora una volta incontro a questa amministrazione offrendogli la possibilità di chiarire pubblicamente quali siano le reali possibilità di manovra ancora disponibili. E’ per questo che abbiamo presentato oggi una richiesta ufficiale di convocazione della Commissione Consiliare Lavori Pubblici invitando anche i tecnici che stanno lavorando a questa opera: progettista, direttore lavori, responsabile unico del procedimento, collaudatori in corso d’opera. Noi pensiamo che in questo modo si possa arrivare almeno ad avere un quadro semplice e chiaro di quello che la legge permette e a quali costi tenendo conto dello stato attuale dei lavori. Non credo che il voler cambiare in corso d’opera un intervento pubblico da alcuni milioni di euro non meriti almeno una convocazione della suddetta commissione che dovrebbe, in teoria essere consultata per qualsiasi opera pubblica anche se di entità modesta. Mi rendo conto che chi è stato eletto sindaco senta su di se l’illuminazione di tutto il popolo con tutta la sovranità che ne deriva, ed è proprio per questo che non ci stupiamo dell’evidente riluttanza con cui tende a prendere in considerazione l’ipotesi di coinvolgere gli elettori con il referendum, ma almeno il coinvolgimento dei consiglieri comunali, anch’essi legittimati dal voto, ci sembrerebbe doveroso. Il testo della nostra richiesta è il seguente:
Al Presidente della Commissione Consiliare Lavori Pubblici
E p. c. Sig. Sindaco del Comune di
GRAVELLONA TOCE

E p.c. Segretario Generale
Oggetto: convocazione commissione consiliare lavori pubblici

I sottoscritti Consiglieri Comunali della Lista Civica “Insieme per Gravellona”,

In attesa di conoscere, attraverso il Comitato “Si alle piscine” che ne ha fatto richiesta formale, come intende procedere l’amministrazione rispetto a tale proposta;

preoccupati dalle recenti dichiarazione diffuse a mezzo stampa in cui addirittura si torna a parlare del progetto originale da 5000 posti;

sorpresi dalle continue dichiarazioni sulle modalità con cui si intende procedere alla chiusura del rapporto contrattuale con la ditta che ha vinto l’appalto di costruzione per poi procedere ad una nuova progettazione, finanziamento e completamento dell’opera che sono finora assolutamente nebulose;

consapevoli che decisioni di questa portata debbano avvenire attraverso scelte consapevoli e circostanziate che siano espressione dell’intero Consiglio Comunale e che quindi la Commissione Lavori Pubblici non possa essere del tutto scavalcata
chiedono
la convocazione urgente della suddetta Commissione Lavori Pubblici allargata a tutti i Consiglieri al fine di analizzare in modo approfondito tale complessa questione. Si richiede inoltre, al fine di conoscere e far conoscere un quadro chiaro e ufficiale dello stato dei fatti, la presenza in Commissione dei soggetti tecnici che possano fornire anche tutte le delucidazioni tecniche e procedurali, in particolare:

• Il Responsabile Unico del Procedimento Arch. Lavarini;

• Il Progettista Direttore Lavori Ing. Planchesteiner

• I collaudatori in corso d’opera Ing. Chiesa, Ing. D’Elia e P.I. Cottini

Sicuri che l’esigenza di chiarezza su una questione annosa come questa e sentita da tutti gli amministratori possa incontrare anche la Sua condivisione restiamo in attesa di una pronta risposta.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Anna Di Titta
Giovanni Morandi
Ernesto Meazza

Gravellona Toce 18 maggio 2010

venerdì 14 maggio 2010

Lo sapevo che la trasparenza piace anche al sindaco

Ancora prima di avere avuto risposta all’interpellanza sulla pubblicazione degli atti sul sito internet, dobbiamo osservare con piacere che nei fatti si è già mosso qualcosa. Infatti sotto la voce “albo pretorio” è possibile andare a vedere e leggere tutti gli atti dell’amministrazione come se si fosse appunto davanti all’albo pretorio, dove per legge tutti gli atti vengono pubblicati. E poi dicono che le interpellanze non servono a niente: si stavano dimenticando di aggiornare il sito, è bastato ricordarglielo e voilà, trasparenza per tutti!


Una prima occhiata alle pubblicazioni ci permette già di avere una parte di risposta ad un'altra interpellanza che abbiamo presentato in riferimento al Festivalone: il costo per la fornitura dell’energia elettrica ha comportato finora il pagamento di euro 8.742,76 a carico del comune ma d’altra parte se si vuole festeggiare alla grande qualcosa bisognerà pur spendere. Attendiamo la quantificazione delle altre voci che costituiscono il patrocinio.

E’ comunque un bel segnale questa propensione a sponsorizzare generosamente le iniziative per i festeggiamenti, possiamo immaginare che se si spendono queste cifre per una iniziativa che viene da fuori chissà che erogazioni anche per tutte le altre feste come ad esempio la festa patronale di S.Pietro; stavolta i nostri amici della Pro Loco e delle altre associazioni potranno fare i salti di gioia: finalmente una amministrazione che caccia il grano, mica quei taccagni di prima che più di poche centinaia di euro ciascuno non scucivano!

Tra i documenti pubblicati troviamo anche la delibera di giunta in cui viene approvato il regolamento per il bonus bebè: finalmente tutti i bambini che nascono a Gravellona riceveranno in dote dei beni di prima necessità per un valore di 500 euro; a dir la verità non proprio tutti i bambini ma d’altra parte non vorrete mica dare 500 euro a un bambino figlio di genitori stranieri? Sti neonati figli di stranieri, non penseranno mica che sia sufficiente avere i genitori residenti a Gravellona da anni, che lavorano regolarmente, pagano le tasse, rispettano le leggi, e magari sono perfettamente inseriti nella vita sociale per meritare di essere considerati, almeno al momento della nascita, come bambini uguali a tutti gli altri? Eh no, non ci caschiamo. Che poi si vede subito che non meritano, io ne ho visto qualcuno in ospedale nel reparto maternità, e pensate che certi addirittura hanno perfino uno strano colore della pelle che non capisco perché li mettano nello stesso ospedale dei nostri; fin da quando nascono devono pagare il loro peccato originale di avere dei genitori che non hanno ancora preso la cittadinanza italiana, e così magari crescendo capiranno che è meglio che se ne tornino al loro paese che noi qui, 500 euro da spendere per loro non li abbiamo! Va bè, magari i 500 euro potremmo anche trovarli per quei 7-8 figli di stranieri che nascono a Gravellona ma non è una questione di soldi, dobbiamo dare un segnale: anzi a guardare bene sarebbe anche il caso di premiare maggiormente quelli che dimostrino di essere figli di piemontesi doc da almeno 3 o 4 generazioni, e a dirla proprio tutta non è che mi piaccia molto l’idea di avere lo stesso bonus di uno che magari è nipote di uno che stava a Torino, che il torinocentrismo mi ha sempre infastidito, e quindi darei un bel paio di mila euro a chi dimostra che la sua famiglia è gravellonese pura fin dai tempi di Carlo Magno.
Peccato che non ci sia neanche un cattolico nella giunta gravellonese altrimenti si sarebbe sicuramente opposto a un regolamento del genere.
Questa sera il mio probabile socio per la maratona della Valle Intrasca mi ha fatto di nuovo sfinire correndo su e giù per il Montorfano (casa mia-vetta ripetitore-paese-sentiero azzurro-Mergozzo-casa mia in 1 ora e 25) per cui ora sono stanco e non vi aggiorno sul palazzetto, a breve le news.
Buona notte

mercoledì 12 maggio 2010

Demolition man

Le dichiarazioni di stasera a VCO Azzurra Tv ( http://www.vcoazzurranews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=18815&Itemid=215)
del nostro sindaco demolitore sono sempre più sorprendenti. Sarà che crede nella teoria che continuando a ripetere una cosa falsa finisce poi per diventare vera ma in questo caso è proprio impossibile. Davvero divertente l’incredibile slalom linguistico per riuscire a non citare, e a non far citare nemmeno al cronista, il vero oggetto del contendere e cioè le piscine. Mi dispiace che abbia tanta nostalgia del progetto preliminare originale, che risale all’inizio degli anni 2000, ma qualcuno glielo dovrà pur spiegare prima o poi che nel frattempo è stato progettata a livello definitivo ed esecutivo tutta un’altra cosa, che è poi stata oggetto di gara d’appalto, aggiudicazione, contratto e avvio dei lavori. Qualcuno gli dovrebbe anche rivelare che ad oggi la struttura portante è già stata quasi completata, e che per costruirla quei tipi strani dell’impresa hanno addirittura usato del cemento armato (pare ci sia addirittura del ferro annegato nel calcestruzzo) e l’ultima volta che sono andato a correre in cima al Montorfano mi sembra di aver intravisto dall’alto un qualcosa che mi farebbe pensare ad un tetto. La cosa più strana è che sembrerebbe che gli operai e i tecnici che hanno lavorato fino ad oggi al cantiere abbiano stranamente seguito proprio il progetto approvato e appaltato che prevede le piscine e non quello che è il sogno ricorrente del nuovo sindaco.


Per chi volesse vedere una descrizione sintetica del progetto attualmente in esecuzione basta visitare il sito della società che l’ha progettato:
http://www.studioteco.com/TECO+/Gravellona.html

Eppure, adesso che ci penso, il 12 dicembre 2009 quando ho visitato l’interno del cantiere in compagnia del Direttore Lavori, di alcuni esponenti della maggioranza tra cui Demolition man, mi è sembrato proprio di vedere le vasche in cemento armato già fatte, per cui sia l’ipotesi di convertire quello spazio in qualcosa di diverso, che già comporterebbe una buona dose di mania distruttiva, ma soprattutto l’ipotesi di tornare al vecchio progetto da 10 milioni di euro e 5000 posti, imporrebbe una demolizione veramente epocale, degna del migliore Demolition man. Mi ricorda quel giapponese su un isoletta del Pacifico che non voleva accettare l’idea che la seconda guerra mondiale fosse finita e si è arreso solo nel 1967; ci sono alcune verità che non sono opinioni: i lavori sono ad un punto tale per cui tornare indietro costerebbe comunque troppo e nessuno sarebbe così folle da sprecare così tanti soldi solo per un dispetto. Stesso discorso vale per il contenuto dello statuto: basta leggere, non c’è niente da interpretare.
Siamo sempre in attesa della risposta ufficiale alla richiesta di referendum.

lunedì 10 maggio 2010

Paura del referendum?

Chi l’avrebbe mai detto che un sindaco così forte e sicuro di sé nascondesse in realtà delle paure così inquietanti da condizionare le sue scelte in modo del tutto irrazionale? Che avesse il terrore dell’acqua l’abbiamo subito ipotizzato quando ha iniziato ad accanirsi contro le povere piscine, ma questo terrore a sottoporre agli elettori la scelta sul destino della più grande opera pubblica mai realizzata a Gravellona ci lascia davvero stupiti. Eppure, se si pensa alla naturalezza con cui afferma che tutti coloro che l’hanno votato l’hanno fatto sapendo che avrebbe prosciugato il palazzetto per far posto a comode poltrone per congressisti, non dovrebbe avere alcun timore a farsi confermare questo sostegno anche con la consultazione referendaria. In attesa della risposta ufficiale, alla nostra lettera di richiesta di attivazione delle procedure per il referendum, dobbiamo accontentarci della frettolosa risposta pubblicata sul sito della Città di Gravellona Toce, dove traspare il tentativo di negare l’esistenza di ben 3 articoli dello statuto per i quali immagino sia intento a studiare qualche fantasiosa interpretazione giuridica (che siano andati in prescrizione?) per annullarne qualsiasi effetto. Bisogna però riconoscere un lodevole tentativo di sconfiggere la sua paura; infatti cerca di attribuire la paternità della richiesta di salvare le piscine esclusivamente al Partito Democratico e al centrosinistra, da qui si comprende la sua naturale propensione a rendere conto prima ai partiti e solo in subordine ai suoi concittadini, ma su questo punto voglio proprio ricondurlo nel tunnel che può accompagnarlo direttamente dalla semplice paura al ben più difficilmente gestibile panico, poiché il punto che egli continua a non voler accettare è che questa istanza non viene solo da una parte politica ma viene in modo del tutto trasversale da tutti coloro che vivono a Gravellona e dintorni.

Non sarà che per caso sa benissimo che è così, ed è proprio per questo che teme il referendum? Infine troviamo infantile l’affermazione di voler affidare la decisione al Consiglio Comunale, in virtù della sua supposta natura più democratica, come se fosse un’ipotesi concreta il fatto che la sua maggioranza voglia esprimere una posizione diversa dalla sua. Ma mi faccia il piacere…


Non possiamo mollare su questa questione: sono in ballo un sacco di soldi pubblici e la possibilità di fare qualcosa di utile al posto di uno scatolone di cemento che non interessa a nessuno!

domenica 9 maggio 2010

"Posteggi sotteranei ! Mitico !!!"


Vi ricordate quando qualche mese fa il neo-assessore Nocilla denigrava l'operato dell'Amministrazione Di Titta nel campo delle politiche ambientali, riducendo tutto ad una dichiarazione: "si sono limitati ad organizzare qualche biciclettata". Lui non è riuscito neanche a riproporre quella bella iniziativa promossa dalla FIAB           (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) denominata "Bimbinbici". La mobilità alternativa non è tra le sue priorità. Peccato ! La parola magica che li affascina e che fa passare tutto in secondo piano è "parcheggi sotterranei". E' come la parola "ciambelle" per Homer Simpson.

Giornata Nazionale della Bicicletta, in sella tra arte e natura

Passeggiate in bicicletta tra arte, storia, natura, shopping e golosità, chiusura dei centri storici al traffico, spettacoli con artisti di strada, mostre sulle due ruote, lezioni di educazione stradale, concorsi e premi per promuovere la mobilità sostenibile. A 48 ore dalla prima "Giornata Nazionale della Bicicletta" sul sito del Ministero, www.minambiente.it, è possibile consultare il calendario degli eventi organizzati dai 1.300 Comuni italiani aderenti al "Bici-day" promosso dallo stesso Ministero.
A Milano la cerchia dei Navigli e le zone interessate saranno chiuse al traffico dalla 10 alle 18. Al Parco delle Cave ci sarà un villaggio dedicato alle attività sportive mentre presso l'Ottagono, in Galleria, è allestita una mostra sulle biciclette storiche. Infine ingresso libero ai Musei Civici per i possessori della tessera BikeMi e per un loro accompagnatore e apertura di un circuito di cascine con iniziative ad hoc per chi arriva in bicicletta.
Grande la mobilitazione anche a Roma dove, dalle 10 alle 18, sono previste varie attività in via dei Fori Imperiali (presente uno stand del Ministero e del Comune) tra cui un Bike park e un Bike polo. I bimbi, invece, potranno ritrovarsi alle 9.30 in bici al Circo Massimo per andare ai Fori, accompagnati da una fanfara militare.
A Palermo la pedalata inizierà alle 9.30 in via Roma e arriverà a Casa Natura. Contemporaneamente lungo lo stesso itinerario si terrà "Bimbimbici". A Casa Natura sarà allestita una mostra di disegni partecipanti al concorso "La mia città in bici: com'é adesso, come vorrei fosse domani". Previsti, inoltre, la visita del monumento le Torri dell'Acqua, un giro in bici all'interno del Parco della Favorita, brevi corsi di nordic walking e la degustazione di prodotti biologici.
Bologna organizza invece un'escursione per tutta la famiglia in treno+bici verso l'oasi di Campotto. Dalle 9 alle 18 in piazza Maggiore c'è "Ciclofficina" check-up gratuito e piccole riparazioni alle bici e percorsi di educazione stradale per i bambini. Dalle 17.30 "Asta Bici" grazie alla quale si potrà acquistare una bicicletta a basso costo.
fonte: redazione Tiscali

Partenza dell'ultima edizione (Parco dell'Isolone)


Sosta al percorso vita (Localita Balma)

sabato 8 maggio 2010

I bambini sono tutti uno più uguale dell'altro!


I bebè non sono tutti uguali…a Gravellona Toce !
Da anni il centrodestra è schiavo del “bonus bebè” che ripropone stancamente in ogni città amministrata, dimostrando di privilegiare aiuti una tantum regolati da criteri sempre ideologici e mai sociali. Una seria politica di aiuti alle famiglie che risponda agli effettivi bisogni dei cittadini non riesce a farla il Governo attuale figuriamoci i Comuni di centro-destra schiavi del consenso che si fonda sulle divisioni fra poveri.Ora sarà introdotto anche a Gravellona Toce. Quello che rifiutiamo totalmente è l’introduzione dell’inaccettabile requisito discriminatorio della cittadinanza italiana per almeno uno dei genitori. È una norma fatta su misura per escludere le famiglie di cittadini e lavoratori extracomunitari regolari che patiscono le stesse difficoltà degli italiani in questo difficile momento economico. Lo si era già fatto a gennaio con il Regolamento per gli aiuti economici a famiglie e cittadini in difficoltà che imponeva la residenza obbligatoria di due anni. Perché? Anche a Gravellona Toce il germe leghista della discriminazione si sta sostituendo ai valori di solidarietà civile che in una Comunità dovrebbero sempre prevalere e ancora di più nei momenti di crisi come questo. Le battaglie per il Crocifisso come si conciliano con questi atti concreti di discriminazione e chiusura verso quelli che sono i nuovi cittadini italiani ? All’Assessore ai Servizi Sociali poniamo due semplici domande: per quale vera ragione - mai espressa chiaramente sui giornali di questi giorni - la famiglia di un lavoratore extracomunitario regolare, in cui entrambi i coniugi non hanno cittadinanza italiana, occupato (o disoccupato) in una delle imprese locali e residente a Gravellona Toce non può accedere al contributo se nel 2010 avrà un figlio ? L’Assessore pensa che per questa famiglia la vita sia forse meno dura ? Siamo nelle mani di un’amministrazione che quando opera scelte su temi che investono la sfera dei diritti dimostra di non avere la sensibilità necessaria a svolgere compiti così delicati. Premesso che 500 € possono far comodo a tutti, temiamo che l’amministrazione Giro presa dall’ansia di escludere dagli aiuti una categoria di persone (probabilmente chi ha veramente più bisogno) finirà col dare soldi anche a chi ne sente meno l’esigenza.
Tra le motivazioni espresse da esponenti di spicco della Giunta comunale, a favore di questo criterio discriminatorio, c'è la necessità che i "nuovi" residenti accettino le nostre tradizioni. Ma qual'è questa tradizione secondo cui dovremmo considerare diversamente due bambini al momento della nascita ?

Sulla questione della diversità tra culture riporto un divertente brano dell’antropologo americano Ralph Linton:, citato in Marco Aime, Eccessi di culture. Torino, Einaudi 2004, pp. 25-26.
"Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell'India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell'Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell'Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe del- l'Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell'antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo. Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un'antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell'India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell'originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l'idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell'Asia minore. Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un'abitudine degli indiani d'America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, at- traverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano."

giovedì 6 maggio 2010

W LA TRASPARENZA

Alcuni mesi or sono abbiamo fatto un’interpellanza in cui chiedevamo qual’era l’intenzione dell’amministrazione a proposito del nostro vecchio progetto della “Casa dell’Acqua”( vedi post del 21 aprile –Volevamo darla via gratis-), in quella stessa occasione chiedemmo come mai si era interrotta la pubblicazione sul sito delle analisi effettuate sull’acquedotto. Il risultato fu che la pubblicazione venne subito ripristinata e che l’idea della Casa dell’Acqua divenne oggetto di discussione in commissione ed è ora in fase di valutazione di fattibilità, in pratica ci sono buone speranze; naturalmente, anche se questa idea era già parte integrante del nostro programma elettorale, ci è stato giustamente fatto notare che in realtà qualcuno di loro l’aveva in mente già da molto prima, indipendentemente da quando sia venuto in mente a noi. In ogni caso, visto il successo di quella interpellanza, ho pensato che sarebbe bastato presentarne una in cui chiedere come mai non vengono più pubblicati sul sito gli atti amministrativi (delibere di consiglio, di giunta e determine) da novembre 2009 per vedere riattivare anche quel meccanismo di trasparenza. E invece no, il miracolo non si è ripetuto. Allora attendo la risposta del sindaco e pubblico l’interpellanza.


Un po’ di trasparenza non fa male a nessuno.



Oggetto: trasparenza

I sottoscritti Consiglieri Comunali della Lista Civica “Insieme per Gravellona”,

Premesso che

l’attuale amministrazione ha già dato modo in più occasioni di comprendere una naturale e condivisibile volontà di comunicare il proprio operato;

il segno più evidente che meglio può esprimere l’evidenza delle attività di una amministrazione, è la pubblicazione dei suoi atti nelle diverse forme oggi disponibili che ne permettano l’accesso a quante più persone possibile con la maggiore facilità possibile;

premesso anche che il sito internet è ormai da quasi tutti considerato uno strumento comodo ed efficace, tanto per chi pubblica quanto per chi vi accede, e che fino al 30 novembre 2009 venivano correttamente pubblicate le delibere prodotte dalla giunta gravellonese;

chiedono

se la mancata pubblicazione sia da imputare ad una scelta precisa di contenimento della trasparenza per evitare pericolosi eccessi di consapevolezza;

se, come invece speriamo, si tratti semplicemente di difficoltà organizzative in virtù delle quali si tratta solo di differimento nel tempo della completa pubblicazione di tutti gli atti che dovendo per legge essere esposti all’albo pretorio possono trovare anche giusta evidenza nel sito istituzionale della città di Gravellona Toce.

In attesa di una pronta risposta e che questa interpellanza sia messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

Anna Di Titta

Ernesto Meazza

Giovanni Morandi

Gravellona Toce, 30/04/2010

mercoledì 5 maggio 2010

Provare a dire la verità no?

Abbiamo già chiarito che lo statuto prevede la possibilità del referendum, anche se il sindaco dice che non è vero; abbiamo chiarito che nessuno aveva mai fatto richiesta ufficiale di referendum per il centro islamico, ed è ovvio poiché non era un argomento su cui fosse possibile farlo; abbiamo già detto che c’è la certezza che molti elettori che hanno votato questa amministrazione hanno successivamente firmato la petizione pro-piscine; eppure il sindaco afferma che le elezioni siano state già di fatto una sorta di referendum poiché egli aveva messo nel programma l’intenzione di non fare le piscine. Ed ecco che qui il nostro pinocchio vede aggiungersi qualche altro centimetro al suo naso di legno. Sono andato a rileggermi il suo programma elettorale (confesso: l’ho letto di nuovo tutto) e, esattamente come mi sembrava di ricordare, in riferimento al palazzetto non si accenna minimamente alle piscine, né per confermarle, né per esprimere l’intenzione di toglierle dal progetto. Nella migliore delle ipotesi c’è stata una evidente incapacità di chiarezza, che ha tratto in inganno molti elettori, ma un’altra ipotesi potrebbe essere che è stato volutamente vago e non ha citato le piscine per evitare di perdere possibili consensi. Mi rendo conto che l’aver trovato qualcosa nel programma elettorale che viene puntualmente smentita nei fatti non rappresenta certo un’eccezione, e di questo avremo modo di parlarne in seguito, ma la cosa che mi sorprende è questa enorme frequenza nell’affermare cose false con una totale naturalezza, roba da veri professionisti

Forse l’essere cresciuto all’epoca di Happy Days gli ha indotto la mitizzazione di un personaggio come Fonzie che non riusciva a chiedere scusa e a dire di avere sbagliato in nessuna situazione ma alla fine anche Fonzie il grande dimostrava di essere un vero uomo e faceva un passo indietro se era necessario. A continuare a dire balle si rischia di rimanervi stritolati.

martedì 4 maggio 2010

Chiedetegli tutto, ma non le piscine!

Volete il centro fieristico? Va bene.
Volete il centro congressuale? Va bene.
Volete 2000 posti per la Paffoni? Siiii
Per il nostro sindaco Giro tutto è possibile, ma non parlategli di piscine.
Non vogliamo fare ipotesi su questa sua avversione, ma purtroppo per lui, le piscine sono proprio la cosa che non deve mancare nel nostro nuovo palazzetto. Senza considererare il piccolo dettaglio che le vede come parte integrante del progetto già parzialmente realizzato, non possiamo arrenderci a questa sua paura dell'acqua e rinunciare senza provare tutte le possibili strategie di convincimento. E' giunta l'ora di verificare quale sia la volontà dei contribuenti gravellonesi attraverso lo strumento che trova giusta dignità nel nostro Statuto comunale: il referendum. Come tutti sanno, tranne  il sindaco quando finge, il referendum è lo strumento con il quale è possibile modificare una volonta dell'amministrazione espressa con un atto, nel nostro caso una delibera di giunta, ritenuta lesiva dell'interesse della città stessa (vedi post "Il Protocollo scomparso").
Abbiamo presentato ufficialmente la lettera di richiesta per l'attivazione del referendum ed è subito arrivata, forse troppo precipitosamente, la risposta del sindaco del fare che in questo caso è più per il non fare.
Come si può osservare nel link: http://www.vcoazzurranews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=18529&Itemid=215
La conseguenza su di noi è stato un improvviso e inderogabile stimolo, subito soddisfatto nella più vicina toilette, ma prontamente seguito dal dovere di chiarezza meglio espresso con un sollecito comunicato stampa:

Ci rendiamo conto che l’aver passato i primi 10 mesi di amministrazione a bloccare le numerose iniziative che aveva messo in campo la vecchia giunta non ha lasciato, al nostro nuovo sindaco, il tempo di leggere almeno lo statuto vigente del nostro comune; per questo lo invitiamo a leggere gli articoli 69, 69 bis e 70 che regolano l’istituto referendario.
Siamo molto stupiti del tentativo di assimilare la richiesta di avere le piscine a Gravellona all’iniziativa a suo tempo attuata per impedire l’apertura del tanto temuto centro culturale islamico, dal momento che si tratta di questioni totalmente differenti tra loro, tanto nel merito quanto nella competenza decisionale. Infatti il Sindaco non può non sapere che un referendum abrogativo o propositivo, è sempre riferito ad un atto di una amministrazione, come lo è la delibera di giunta in cui questa amministrazione esprime la volontà di stravolgere il progetto originale sostituendo le piscine con altro, mentre non ha nulla a che vedere con il centro di cultura italo araba che non è mai stato in nessun momento oggetto di un atto della passata amministrazione, ma semplicemente una procedura d’ufficio conforme a tutte le norme vigenti e pertanto non assoggettabile ad alcun referendum. Infine se abbandonasse lo stato di ebbrezza post elezioni, si renderebbe conto che buona parte di coloro che l’hanno votato sono gli stessi che hanno già firmato la petizione a favore delle piscine e che sarebbero pronti a votare a favore del referendum.
Questa assoluta incapacità di ascoltare le richieste dei suoi concittadini finirà per convincere tutti che quando dichiara di considerare Gravellona Toce semplicemente come un quartiere della conurbazione sia il ragionamento di fondo del suo modo di governare: prima chiunque altro e per ultimi i gravellonesi. Infine, conformemente al comma 3 dell’art. 69 bis del vigente Statuto comunale, attendiamo i quindici giorni previsti per la motivata risposta dalla specifica Commissione.
Per completezza d'informazione pubblichiamo anche la lettera ufficiale presentata ieri, 3 maggio 2010:

Alla c.a. Sindaco di Gravellona Toce
Assessori comunali
Consiglieri Comunali
Segretario Generale
Oggetto: Referendum e diritti di accesso (artt. 69 e 69bis Statuto Comunale)

Egr. Sigg .,
Nei mesi scorsi il Gruppo Consigliare Insieme per Gravellona ed il Circolo cittadino del Partito Democratico hanno promosso una raccolta firme tra i cittadini in difesa del progetto di costruzione del Nuovo Palazzetto dello Sport che prevede la presenza di due piscine.
L’iniziativa scaturiva dalla volontà di chiedere il completamento nel più breve tempo possibile del progetto approvato e finanziato dalla regione Piemonte e dal grande favore riscontrato tra i gravellonesi per una nuova struttura in cui praticare gli sport acquatici.
Alla consegna ufficiale delle firme avvenuta il 14/12/2009 l’Amministrazione comunale ha espresso l’intenzione di rinviare ogni decisione dopo le Elezioni Regionali, con il preciso impegno di far conoscere alla popolazione in una riunione pubblica, eventuali cambiamenti.
Con la Delibera di Giunta n. 28 del 22/02/2010 l’Amministrazione comunale, in contrasto con la promessa di trasparenza e coinvolgimento della città, approvava un protocollo d’intesa da sottoporre ad altri Enti, tra cui la Provincia del VCO, in cui si conferma la “conversione dell’ipotesi “piscine” verso una struttura a spiccata polivalenza e polifunzionalità per eventi congressuali”.
In seguito a questo atto amministrativo e alle ripetute dichiarazioni del Sindaco che confermano la decisione di procedere in tal senso, comunichiamo la volontà di costituire un Comitato denominato “SI’ ALLE PISCINE” ed inoltriamo formale richiesta - ai sensi degli artt. 69 e 69 bis del vigente Statuto comunale - di attivazione dello strumento referendario, al fine di sottoporre alla volontà dei cittadini la scelta sul completamento o l’abbandono delle piscine.
A tal fine si chiede di attivare in tempi rapidi le procedure per la predisposizione e l’approvazione del Regolamento che disciplinerà le modalità di attuazione di questo fondamentale strumento di partecipazione.
In attesa di un gentile riscontro si chiede di inviare le future comunicazioni presso la Sede del Partito Democratico in C.so Roma, 50 e presso il Capogruppo di “Insieme per Gravellona” Sig.ra Anna Di Titta in Via Martiri, 143.
Distinti saluti.
Anna Di Titta
Ernesto Meazza
Giovanni Morandi
Roberto Birocco
Ottavia Camona
Alberto Nobili

lunedì 3 maggio 2010

Rimborso IVA rifiuti: pacificamente no!

La voce che circolava riguardo alla possibilità che venisse rimborsata l’IVA pagata con le fatture dei rifiuti ci aveva spinto a chiedere chiarimenti all’amministrazione. Senza entrare nel merito della complessa vicenda che, attraverso un linguaggio avvocatesco che fatico a comprendere, dopo una lunga disquisizione sulla natura giuridica del corrispettivo che tutti paghiamo per l’insieme dei servizi di nettezza urbana, arriva giustamente a non sapere come debba essere definita; in effetti sembra che non si possa definire tassa ma nemmeno tariffa per cui non resta che aspettare che il governo, e in subordine il parlamento nella sua veste di organo che approva rispettosamente ciò che il governo gli propone, decida in quale modo legittimare il fatto che non intende assolutamente restituire quel miliardino di euro che ha incassato con l’IVA sui rifiuti e che dovrebbe restituire in base alla sentenza della corte costituzionale. D’altra parte avrei paura dell’ipotesi che il ministro dell’economia dovesse trovare un miliardo di euro per rimborsare l’IVA, è geniale quell’uomo li, come ha pensato alla Robin Tax per tassare le banche, è partita la più grande crisi bancaria della storia e hanno dovuto sostenere a suon di miliardi tutte le banche del mondo; meglio non obbligarlo a pensare troppo.


Questa era la nostra interpellanza:
Oggetto: possibili rimborsi IVA su Tarsu e Tia
I sottoscritti Consiglieri Comunali della Lista Civica “Insieme per Gravellona”,

Premesso che con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale rileva la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare afferma che non esista una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti ed aggiunge che siano indicati, sia la TARSU sia la TIA, nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria esclude in via generale dall'assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità» ha di fatto inequivocabilmente escluso l’imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa. Ne consegue che l’Iva addebitata agli utenti risulti indebitamente corrisposta.
Per tale motivo si chiede:
• Se tale sentenza sia efficace o se vi sia stato qualche provvedimento successivo che ne ha modificato gli effetti.
• In caso sia effettivamente così, come intende procedere l’amministrazione per rendere noto a tutti gli utenti che esiste il diritto ad ottenere il rimborso, in modo da evitare che qualche utente possa rimanere all’oscuro e non beneficiare del rimborso;
• Come intende procedere l’amministrazione, in sinergia con il COB, per supportare tutti gli utenti dal punto di vista burocratico nell’ottenimento di tale riconoscimento.
• Infine, quale potrebbe essere la ricaduta economica sul piano finanziario del COB e di conseguenza sulla quota da ripianare da parte del comune o in alternativa sulle tariffe.
Consapevoli che l’erogazione dei rimborsi potrebbe in qualche modo obbligare gli enti interessati ad un ulteriore impegno imprevisto, riteniamo che comunque sarebbe doveroso da parte degli enti pubblici dimostrarsi ugualmente efficaci tanto nel pretendere i pagamenti dovuti quanto nel rimborsare quelli erroneamente riscossi.
In attesa di una pronta risposta e che questa interpellanza sia messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

sabato 1 maggio 2010

Festivalone! Sarà una grande festa?

Con l’arrivo della bella stagione arrivano i grandi festeggiamenti; quest’anno sembra che si faranno le cose in grande, dopo una serie di incontri che hanno visto la convergenza degli enti e delle associazioni nel pianificare gli eventi gravellonesi (sarà stato davvero così?) avremo una nuova manifestazione che a Gravellona non si era mai vista. Un Festivalone latino americano. E’ veramente troppo presto esprimere giudizi sulla bontà o meno dell’iniziativa, soprattutto per chi come me sa ballare più o meno come Loredana Lecciso, ma dal momento che la nostra amministrazione intende sostenere economicamente l’iniziativa ci siamo sentiti in dovere di porre alcuni quesiti per rendere trasparente quale sarà il costo per le casse pubbliche. Naturalmente quando avremo le risposte pubblicheremo anche quelle. Ecco l’interpellanza:


In riferimento all’evento denominato “Festivalone” per il quale l’amministrazione ha garantito il proprio patrocinio;
premesso che possano essere condivisibili le considerazioni che la giunta ha ritenuto di porre quale presupposto per il sostegno all’iniziativa, ma non avendo conoscenza del costo che tale sostegno possa implicare per il nostro comune chiediamo:
1 Quali siano gli importi delle spese preventivate, e che trovano copertura negli appositi stanziamenti del bilancio 2010, per coprire le voci indicate sotto forma di patrocinio gratuito, e precisamente:

• Concessione occupazione gratuita delle aree interessate compresi i servizi igienici;

• Fornitura gratuita acqua potabile per uso ristoranti e fornitura corrente elettrica nella misura di almeno 120 Kw;

• Concessione gratuita delle affissioni in città;

• Concessione degli orari inerenti il pubblico spettacolo come da programma.

2 A quanti metri quadrati ammontino le superfici espositive gratuite a disposizione delle attività artigianali, commerciali o produttive dei residenti a Gravellona Toce e se lo siano per un periodo limitato o per l’intera durata della manifestazione.
3 Come sarà organizzato, e a carico di chi, il servizio di smaltimento reflui e rifiuti.
4 In che modo sarà garantito il ripristino delle aree verdi sottoposte a calpestamento e ad ospitare le strutture per un periodo estivo che si protrae per circa due mesi.
Nella certezza che comprenderete la preoccupazione per questi aspetti e che avrete già sicuramente adottato gli accorgimenti migliori restiamo in serena attesa di una vostra risposta per la quale avremo piacere di dibattere nel prossimo Consiglio Comunale.
Anna Di Titta

Ernesto Meazza

Giovanni Morandi

Gravellona Toce, 30/04/2010