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sabato 8 maggio 2010

I bambini sono tutti uno più uguale dell'altro!


I bebè non sono tutti uguali…a Gravellona Toce !
Da anni il centrodestra è schiavo del “bonus bebè” che ripropone stancamente in ogni città amministrata, dimostrando di privilegiare aiuti una tantum regolati da criteri sempre ideologici e mai sociali. Una seria politica di aiuti alle famiglie che risponda agli effettivi bisogni dei cittadini non riesce a farla il Governo attuale figuriamoci i Comuni di centro-destra schiavi del consenso che si fonda sulle divisioni fra poveri.Ora sarà introdotto anche a Gravellona Toce. Quello che rifiutiamo totalmente è l’introduzione dell’inaccettabile requisito discriminatorio della cittadinanza italiana per almeno uno dei genitori. È una norma fatta su misura per escludere le famiglie di cittadini e lavoratori extracomunitari regolari che patiscono le stesse difficoltà degli italiani in questo difficile momento economico. Lo si era già fatto a gennaio con il Regolamento per gli aiuti economici a famiglie e cittadini in difficoltà che imponeva la residenza obbligatoria di due anni. Perché? Anche a Gravellona Toce il germe leghista della discriminazione si sta sostituendo ai valori di solidarietà civile che in una Comunità dovrebbero sempre prevalere e ancora di più nei momenti di crisi come questo. Le battaglie per il Crocifisso come si conciliano con questi atti concreti di discriminazione e chiusura verso quelli che sono i nuovi cittadini italiani ? All’Assessore ai Servizi Sociali poniamo due semplici domande: per quale vera ragione - mai espressa chiaramente sui giornali di questi giorni - la famiglia di un lavoratore extracomunitario regolare, in cui entrambi i coniugi non hanno cittadinanza italiana, occupato (o disoccupato) in una delle imprese locali e residente a Gravellona Toce non può accedere al contributo se nel 2010 avrà un figlio ? L’Assessore pensa che per questa famiglia la vita sia forse meno dura ? Siamo nelle mani di un’amministrazione che quando opera scelte su temi che investono la sfera dei diritti dimostra di non avere la sensibilità necessaria a svolgere compiti così delicati. Premesso che 500 € possono far comodo a tutti, temiamo che l’amministrazione Giro presa dall’ansia di escludere dagli aiuti una categoria di persone (probabilmente chi ha veramente più bisogno) finirà col dare soldi anche a chi ne sente meno l’esigenza.
Tra le motivazioni espresse da esponenti di spicco della Giunta comunale, a favore di questo criterio discriminatorio, c'è la necessità che i "nuovi" residenti accettino le nostre tradizioni. Ma qual'è questa tradizione secondo cui dovremmo considerare diversamente due bambini al momento della nascita ?

Sulla questione della diversità tra culture riporto un divertente brano dell’antropologo americano Ralph Linton:, citato in Marco Aime, Eccessi di culture. Torino, Einaudi 2004, pp. 25-26.
"Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell'India; o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell'Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell'Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origine dai vestiti di pelle dei nomadi delle steppe del- l'Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell'antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo. Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un'antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell'India del Sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell'originale romano. Prende il caffè, pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l'idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè, mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell'Asia minore. Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un'abitudine degli indiani d'America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia o la sigaretta, derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, at- traverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano."

3 commenti:

  1. Ma non è discriminatorio e di conseguenza anticostituzionale assegnare dei contributi in base alla nazionalità? Vorrei sapere se esiste un paese della Comunità Europea che tratta i nostri emigrati allo stesso modo.

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  2. "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti.
    Riconoscere questo principio costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo."

    da: DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI, PARIGI 10/12/1948 art.1 e preambolo

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  3. Art. 2

    La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

    Art. 3

    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    da : art.2 e art.3 della COSTITUZIONE ITALIANA

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