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lunedì 3 maggio 2010

Rimborso IVA rifiuti: pacificamente no!

La voce che circolava riguardo alla possibilità che venisse rimborsata l’IVA pagata con le fatture dei rifiuti ci aveva spinto a chiedere chiarimenti all’amministrazione. Senza entrare nel merito della complessa vicenda che, attraverso un linguaggio avvocatesco che fatico a comprendere, dopo una lunga disquisizione sulla natura giuridica del corrispettivo che tutti paghiamo per l’insieme dei servizi di nettezza urbana, arriva giustamente a non sapere come debba essere definita; in effetti sembra che non si possa definire tassa ma nemmeno tariffa per cui non resta che aspettare che il governo, e in subordine il parlamento nella sua veste di organo che approva rispettosamente ciò che il governo gli propone, decida in quale modo legittimare il fatto che non intende assolutamente restituire quel miliardino di euro che ha incassato con l’IVA sui rifiuti e che dovrebbe restituire in base alla sentenza della corte costituzionale. D’altra parte avrei paura dell’ipotesi che il ministro dell’economia dovesse trovare un miliardo di euro per rimborsare l’IVA, è geniale quell’uomo li, come ha pensato alla Robin Tax per tassare le banche, è partita la più grande crisi bancaria della storia e hanno dovuto sostenere a suon di miliardi tutte le banche del mondo; meglio non obbligarlo a pensare troppo.


Questa era la nostra interpellanza:
Oggetto: possibili rimborsi IVA su Tarsu e Tia
I sottoscritti Consiglieri Comunali della Lista Civica “Insieme per Gravellona”,

Premesso che con la Sentenza numero 238/2009 la Corte Costituzionale rileva la natura tributaria di TARSU e TIA, in particolare afferma che non esista una norma legislativa che espressamente assoggetti ad IVA le prestazioni del servizio di smaltimento dei rifiuti ed aggiunge che siano indicati, sia la TARSU sia la TIA, nel novero di quei «diritti, canoni, contributi» che la normativa comunitaria esclude in via generale dall'assoggettamento ad IVA, perché percepiti da enti pubblici «per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità» ha di fatto inequivocabilmente escluso l’imponibilità ai fini IVA di codesta Tassa o Tariffa. Ne consegue che l’Iva addebitata agli utenti risulti indebitamente corrisposta.
Per tale motivo si chiede:
• Se tale sentenza sia efficace o se vi sia stato qualche provvedimento successivo che ne ha modificato gli effetti.
• In caso sia effettivamente così, come intende procedere l’amministrazione per rendere noto a tutti gli utenti che esiste il diritto ad ottenere il rimborso, in modo da evitare che qualche utente possa rimanere all’oscuro e non beneficiare del rimborso;
• Come intende procedere l’amministrazione, in sinergia con il COB, per supportare tutti gli utenti dal punto di vista burocratico nell’ottenimento di tale riconoscimento.
• Infine, quale potrebbe essere la ricaduta economica sul piano finanziario del COB e di conseguenza sulla quota da ripianare da parte del comune o in alternativa sulle tariffe.
Consapevoli che l’erogazione dei rimborsi potrebbe in qualche modo obbligare gli enti interessati ad un ulteriore impegno imprevisto, riteniamo che comunque sarebbe doveroso da parte degli enti pubblici dimostrarsi ugualmente efficaci tanto nel pretendere i pagamenti dovuti quanto nel rimborsare quelli erroneamente riscossi.
In attesa di una pronta risposta e che questa interpellanza sia messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

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