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martedì 4 maggio 2010

Chiedetegli tutto, ma non le piscine!

Volete il centro fieristico? Va bene.
Volete il centro congressuale? Va bene.
Volete 2000 posti per la Paffoni? Siiii
Per il nostro sindaco Giro tutto è possibile, ma non parlategli di piscine.
Non vogliamo fare ipotesi su questa sua avversione, ma purtroppo per lui, le piscine sono proprio la cosa che non deve mancare nel nostro nuovo palazzetto. Senza considererare il piccolo dettaglio che le vede come parte integrante del progetto già parzialmente realizzato, non possiamo arrenderci a questa sua paura dell'acqua e rinunciare senza provare tutte le possibili strategie di convincimento. E' giunta l'ora di verificare quale sia la volontà dei contribuenti gravellonesi attraverso lo strumento che trova giusta dignità nel nostro Statuto comunale: il referendum. Come tutti sanno, tranne  il sindaco quando finge, il referendum è lo strumento con il quale è possibile modificare una volonta dell'amministrazione espressa con un atto, nel nostro caso una delibera di giunta, ritenuta lesiva dell'interesse della città stessa (vedi post "Il Protocollo scomparso").
Abbiamo presentato ufficialmente la lettera di richiesta per l'attivazione del referendum ed è subito arrivata, forse troppo precipitosamente, la risposta del sindaco del fare che in questo caso è più per il non fare.
Come si può osservare nel link: http://www.vcoazzurranews.info/index.php?option=com_content&task=view&id=18529&Itemid=215
La conseguenza su di noi è stato un improvviso e inderogabile stimolo, subito soddisfatto nella più vicina toilette, ma prontamente seguito dal dovere di chiarezza meglio espresso con un sollecito comunicato stampa:

Ci rendiamo conto che l’aver passato i primi 10 mesi di amministrazione a bloccare le numerose iniziative che aveva messo in campo la vecchia giunta non ha lasciato, al nostro nuovo sindaco, il tempo di leggere almeno lo statuto vigente del nostro comune; per questo lo invitiamo a leggere gli articoli 69, 69 bis e 70 che regolano l’istituto referendario.
Siamo molto stupiti del tentativo di assimilare la richiesta di avere le piscine a Gravellona all’iniziativa a suo tempo attuata per impedire l’apertura del tanto temuto centro culturale islamico, dal momento che si tratta di questioni totalmente differenti tra loro, tanto nel merito quanto nella competenza decisionale. Infatti il Sindaco non può non sapere che un referendum abrogativo o propositivo, è sempre riferito ad un atto di una amministrazione, come lo è la delibera di giunta in cui questa amministrazione esprime la volontà di stravolgere il progetto originale sostituendo le piscine con altro, mentre non ha nulla a che vedere con il centro di cultura italo araba che non è mai stato in nessun momento oggetto di un atto della passata amministrazione, ma semplicemente una procedura d’ufficio conforme a tutte le norme vigenti e pertanto non assoggettabile ad alcun referendum. Infine se abbandonasse lo stato di ebbrezza post elezioni, si renderebbe conto che buona parte di coloro che l’hanno votato sono gli stessi che hanno già firmato la petizione a favore delle piscine e che sarebbero pronti a votare a favore del referendum.
Questa assoluta incapacità di ascoltare le richieste dei suoi concittadini finirà per convincere tutti che quando dichiara di considerare Gravellona Toce semplicemente come un quartiere della conurbazione sia il ragionamento di fondo del suo modo di governare: prima chiunque altro e per ultimi i gravellonesi. Infine, conformemente al comma 3 dell’art. 69 bis del vigente Statuto comunale, attendiamo i quindici giorni previsti per la motivata risposta dalla specifica Commissione.
Per completezza d'informazione pubblichiamo anche la lettera ufficiale presentata ieri, 3 maggio 2010:

Alla c.a. Sindaco di Gravellona Toce
Assessori comunali
Consiglieri Comunali
Segretario Generale
Oggetto: Referendum e diritti di accesso (artt. 69 e 69bis Statuto Comunale)

Egr. Sigg .,
Nei mesi scorsi il Gruppo Consigliare Insieme per Gravellona ed il Circolo cittadino del Partito Democratico hanno promosso una raccolta firme tra i cittadini in difesa del progetto di costruzione del Nuovo Palazzetto dello Sport che prevede la presenza di due piscine.
L’iniziativa scaturiva dalla volontà di chiedere il completamento nel più breve tempo possibile del progetto approvato e finanziato dalla regione Piemonte e dal grande favore riscontrato tra i gravellonesi per una nuova struttura in cui praticare gli sport acquatici.
Alla consegna ufficiale delle firme avvenuta il 14/12/2009 l’Amministrazione comunale ha espresso l’intenzione di rinviare ogni decisione dopo le Elezioni Regionali, con il preciso impegno di far conoscere alla popolazione in una riunione pubblica, eventuali cambiamenti.
Con la Delibera di Giunta n. 28 del 22/02/2010 l’Amministrazione comunale, in contrasto con la promessa di trasparenza e coinvolgimento della città, approvava un protocollo d’intesa da sottoporre ad altri Enti, tra cui la Provincia del VCO, in cui si conferma la “conversione dell’ipotesi “piscine” verso una struttura a spiccata polivalenza e polifunzionalità per eventi congressuali”.
In seguito a questo atto amministrativo e alle ripetute dichiarazioni del Sindaco che confermano la decisione di procedere in tal senso, comunichiamo la volontà di costituire un Comitato denominato “SI’ ALLE PISCINE” ed inoltriamo formale richiesta - ai sensi degli artt. 69 e 69 bis del vigente Statuto comunale - di attivazione dello strumento referendario, al fine di sottoporre alla volontà dei cittadini la scelta sul completamento o l’abbandono delle piscine.
A tal fine si chiede di attivare in tempi rapidi le procedure per la predisposizione e l’approvazione del Regolamento che disciplinerà le modalità di attuazione di questo fondamentale strumento di partecipazione.
In attesa di un gentile riscontro si chiede di inviare le future comunicazioni presso la Sede del Partito Democratico in C.so Roma, 50 e presso il Capogruppo di “Insieme per Gravellona” Sig.ra Anna Di Titta in Via Martiri, 143.
Distinti saluti.
Anna Di Titta
Ernesto Meazza
Giovanni Morandi
Roberto Birocco
Ottavia Camona
Alberto Nobili

4 commenti:

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