Powered By Blogger

venerdì 12 novembre 2010

Ghe pensi mi!

La sindrome del "ghe pensi mi" ha contagiato anche Gravellona; alla nostra richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto ha già risposto tramite stampa che ci pensa lui. E ci mancherebbe! E' lui il sindaco.
In ogni caso quello che chiediamo noi è semplicemente di offrire l'opportunità a tutti di discutere di questo problema e contemporaneamente offrire al sindaco stesso l'opportunità di informare tutti relativamente a quegli aspetti che conosce solo lui; vorremmo mai che sentisse troppo il peso dell'esclusiva.
Staremo a vedere la risposta ufficiale, per ora pubblichiamo il nostro comunicato stampa:
Il silenzio sulla legatoria è calato troppo in fretta. L’amministrazione comunale, in questi mesi difficili, non ha mai sentito l’esigenza di convocare una seduta pubblica per spiegare alla città il destino della storica fabbrica per la quale hanno lavorato centinaia di cittadini gravellonesi e dei comuni vicini nel corso di questi ultimi decenni. Tutt’oggi lavorano in quella fabbrica degli operai specializzati la cui professionalità si è formata nel corso di anni di lavoro serio e silenzioso e che merita di essere difesa con la stessa serietà ma tutt’altro che in silenzio. Il sindaco si è sempre affidato esclusivamente a comunicati stampa rassicuranti che non hanno mai permesso di fare piena luce su ciò che stava avvenendo. Per questo motivo il Partito Democratico, per voce dei propri rappresentanti in consiglio comunale, chiede all’amministrazione di convocare un Consiglio Comunale aperto per discutere della critica situazione di decine di lavoratori della Legatoria del Verbano e altresì discutere di quanto questo fatto specifico sia un ennesimo sintomo di una situazione generale del lavoro in Italia, e in particolare nel VCO, che sta mettendo in grosse difficoltà buona parte della popolazione. Non è accettabile che l’amministrazione comunale svolga semplicemente il ruolo di notaio delle procedure di chiusura definitiva della fabbrica e faccia trapelare indiscrezioni su ipotesi di trasformazione urbanistica che dovrebbero essere invece materia di discussione quanto meno del Consiglio Comunale.


Sappiamo benissimo che è molto improbabile che la proprietà cambi le proprie decisioni su pressione di una amministrazione comunale, pensiamo però che si debba discutere dell’opportunità di esprimere il sostegno delle amministrazioni ai lavoratori e alle imprese che decidono di voler credere nel proprio paese e nei propri concittadini anche reinvestendo quei capitali accumulati quando le condizioni erano tali da poterlo permettere; riteniamo assolutamente inaccettabile questo atteggiamento di timida difesa strizzando l’occhio alle proposte di sfruttamento immobiliare della proprietà.

Nessun commento:

Posta un commento