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sabato 10 aprile 2010

ACQUA CARA O CARA ACQUA?

Un’altra storia infinita è sicuramente quella dell’acqua: dal 1994, anno della famosa legge Galli, ad oggi è stato un susseguirsi di provvedimenti a vari livelli amministrativi che hanno reso sempre meno comprensibile ai semplici cittadini quello che sta accadendo. A semplificare le cose ci ha pensato il governo, il 25 settembre 2009 con il decreto legge N° 135, facendo in modo che ora almeno sia chiara la volontà di trasformare anche l’acqua dall’essere un bene all’essere una merce. Partendo dal presupposto, ormai dolorosamente smentito in più settori, che il privato è meglio del pubblico hanno pensato così di consegnare su un piatto d’argento alle multinazionali l’appetitosa polpetta della gestione del servizio idrico. Varie iniziative sono già in corso a livello nazionale per impedire legittimamente (e questo si che è un legittimo impedimento) che questa legge produca i suoi effetti disastrosi e anche nel nostro piccolo abbiamo già presentato una mozione sulla quale si sta cercando anche la condivisione da parte della maggioranza. Intanto si scopre che in quei luoghi d’Italia e del mondo in cui la privatizzazione è già stata sperimentata stanno facendo marcia in dietro; ad esempio in provincia di Latina dove già da tempo è in corso una dura lotta tra cittadini, istituzioni locali e multinazionale che gestisce il servizio idrico integrato arrivano i primi risultati positivi:

Una buona notizia: ad Aprilia l'acqua torna PUBBLICA.




Il presidente del consiglio comunale ha convocato le principali tre commissioni, con all’ordine del giorno «la riconsegna dell’impianto idrico comunale da parte di Acqualatina S.p.a.». L’amministrazione comunale – fatta di liste civiche elette un anno fa dopo un lungo governo del centrodestra – ha dunque deciso: la prossima settimana chiederà indietro le chiavi dell’acquedotto al gestore partecipato dalla multinazionale francese Veolia. E loro, i settemila firmatari delle contestazioni, che per anni hanno denunciato le conseguenze della gestione privata dell’acqua, continuando a pagare a quel comune fatto di rappresentanti eletti e non nominati dai consigli di amministrazione francesi, hanno raggiunto un traguardo neanche immaginabile fino a poco tempo fa. Hanno dimostrato che la mobilitazione dei cittadini – al di fuori dei partiti, basata solo sul senso civico e su quel sentimento profondo che respinge le ingiustizie – può cambiare le cose, può rimandare a casa una multinazionale potente come la Veolia.






I cittadini di Aprilia, un altro esempio civico per il nostro Paese. Come i valsusini, come i vicentini, come tanti pugliesi, come i ragazzi di Locri, e altri che sicuramente dimentico. Un giorno faremo per loro una Hall Of Fame, o pianteremo un bosco come fanno in Israele. Una collina dei Giusti, ecco.











FONTE:http://petrolio.blogosfere.it/

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