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martedì 27 aprile 2010

La scuola è solo un sogno?

                                   Nuovo edificio scuola elementare progettato dall'Arch. Giulio Balbo

Tra le scelte più infauste di cui può vantarsi il Sindaco Giro e la sua "squadra" in questi dieci mesi di amministrazione c'è quella di non costruire più il nuovo edificio della Scuola Elementare di Via Pattaroni. Il progetto voluto dall'Amministrazione Di Titta a detta del Sindaco era una "soluzione parziale e costosa". Intanto le promesse di dare alla città una scuola nuova tra due anni non hanno nessun riscontro nella realtà che sinteticamente è questa: nel bilancio 2010 recentemente approvato non sono presenti voci di spesa per la progettazione del nuovo polo scolastico (dato che il vecchio progetto redatto dall'Arch. Giulio Balbo è stato messo in un cassetto con grave spreco di denaro pubblico,più di 40.000,00 euro); non si è più discusso di dove dovrà sorgere il nuovo polo scolastico che dovrebbe raggruppare elementari e medie; sono previsti opere di manutenzione ordinaria e straordinaria molto costosi tra cui il cambio degli infissi e la costruzione di una scala di sicurezza interna sul prefabbricato del 1966 che presenta limiti strutturali evidenti ; non lo si dice a parole ma nei fatti probabilmente una generazione intera di studenti (dalla 1° alla 5°) dovrà formarsi in un edificio che non offrirà nessuna nuova opportunità. Giro e la sua squadra preferiscono metterci una pezza all'italiana, la scuola può aspettare e non è un buon motivo per indebitarsi. A corredo di queste brevi considerazioni pubblichiamo la relazione a firma dell'Arch. Giulio Balbo che illustra le ragioni che avevano portato l'amministrazione Di Titta a propendere per la demolizione del prefabbricato di Via Pattaroni e la costruzione ex-novo dell'edificio.
SCUOLA ELEMENTARE PIAZZA VITTORIO VENETO – GRAVELLONA TOCE
In tutta Europa si è sempre dato ampio spazio all’edilizia scolastica, perchè questa rappresenta il futuro, sia realizzando interventi innovativi al seguito di quello che è l’ effettivo progresso nel campo della società e dell’insegnamento, quindi essenzialmente strutture nuove flessibili ed adeguate allo scopo con possibilità di seguire nel tempo tutti i processi evolutivi.Nel nostro paese predomina l’utilizzo di edifici vetusti ed ancor peggio di strutture realizzate in periodi di emergenza, sovente di tipo prefabbricato, e prima dell’entrata in vigore di normative sull’ edilizia scolastica (D.M. 18/05/1975, Norme tecniche per l’edilizia scolastica e D.M. 26/08/1992, Norme di prevenzione incendi per l’ edilizia scolastica), quindi fabbricati carenti dal punto di vista normativo e di vita limitata nel tempo, oltre sovente alla mancata flessibilità, ed in molti casi con l’uso di materiali in seguito risultati nocivi (amianto, ecc.).
La scuola rappresenta il “futuro” della nuova società e quindi l’edilizia scolastica deve godere di tutte le attenzioni necessarie al suo miglior sviluppo ed alla sua sicurezza.
Quindi complessi dotati di tutti gli spazi e le attrezzature previsti dalle normative in edifici provvisti di ampia flessibilità e con elevati standard di sicurezza, oltre ad un ampio rispetto della normativa per disabili. Per cui un’Amministrazione che abbia a cuore lo sviluppo della società deve partire dalla scuola, settore prioritario che non può essere assolutamente penalizzato in quanto il danno si protrarrà nel tempo.
Il risparmio od il cattivo uso di finanziamenti in interventi non consoni né effettivamente migliorativi è da ritenersi assolutamente sbagliato in quanto questo è l’unico settore in cui non si può risparmiare sulla formazione e sulla sicurezza.
Oggi dalla scuola si richiede sempre più preparazione, utilizzo di moderne tecnologie e quindi anche necessità di nuovi ambienti, per cui lesinare finanziamenti alla scuola vuol dire mantenere in “arretrato” studenti che si troveranno presto inadeguati al mondo del lavoro.
Nel caso della Scuola elementare di Piazza Vittorio Veneto, in progetto erano stati previsti, per il miglioramento della qualità della vita, importanti i servizi quali la mensa scolastica, che era stata indicata anche con una cucina vera e propria per preparazione in loco di menu appositi dietologicamente sani e non solo cibi preconfezionati.
Così pure la nuova palestra faceva parte di quelle pertinenze di qualità previste per la scuola elementare, in sostanza si voleva dare alla scuola tutto il meglio possibile con un’ azione di recupero funzionale degli altri due corpi esistenti, considerando l’ottima posizione centrale dell’area con ridotti tempi di percorrenza necessari.
Il “prefabbricato” realizzato dalla Ditta IRCOM nel 1966 potrebbe far parte di quelle strutture apparentemente stabili, ma dove un’eventuale scossa di terremoto, ancorché modesta, potrebbe provocare crolli strutturali con grave pregiudizio per la sicurezza.
L’insicurezza di questi fabbricati è dovuta alla presenza di materiali scadenti, impiegati fino al 1970 nelle strutture, materiali che oggi, sulla base delle attuali norme tecniche sulle costruzioni, sarebbero assolutamente inaccettabili per la sicurezza di qualsiasi edificio.
La passata Amministrazione negli anni scorsi ha dedicato una grande attenzione a quelli che erano i problemi e le necessità della scuola e delle attrezzature per i bambini e per i giovani, in quanto essi rappresentano il nostro futuro ed ogni attenzione ad essi deve essere rivolta.
In particolare uno dei punti considerati con maggiore attenzione era stato quello della scuola elementare in Piazza Vittorio Veneto, complesso di edifici dei quali in parte su quelli più vecchi sono stati eseguiti interventi di adeguamento alle Norme di prevenzione incendi.
Su quello più recente, prefabbricato realizzato dalla Ditta IRCOM nel 1966, considerato il suo stato e inadeguatezza funzionale, ne era stata prevista la demolizione, in quanto non rispondente alle normative vigenti in materia di edilizia scolastica (D.M. 18/05/1975, Norme tecniche per l’edilizia scolastica e D.M. 26/08/1992, Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica), tanto meno alla normativa sismica.
L’edificio realizzato 43 anni fa, in momenti di profonda carenza normativa, non può più essere considerato adatto allo scopo sia perché è ormai vicino a quello che poteva essere la sua speranza di vita (50 anni) e sia perché un diffuso stato di degrado ne aggrava l’insicurezza e ne rendeva antieconomico il recupero.
Ad una semplice occhiata il fabbricato denota chiaramente la sua inadeguatezza, sia dal punto di vista statico, che di prevenzione incendi che funzionale.
Mentre per giustificarne il recupero è stata redatta una perizia, che ne attesta comunque l’inadeguatezza sismica, citando comunque che non si sono potuti effettuare accertamenti sulle fondazioni e su altre parti non accessibili. Alcuni interventi potrebbero migliorare la staticità del fabbricato, lasciando comunque una struttura essenzialmente carente.
Mantenere in funzione il “prefabbricato” significherebbe comunque adeguarlo alle norme vigenti sull’edilizia scolastica (D.M. 18/05/1975 e D.M. 26/08/1992), in particolare la normativa della prevenzione incendi risulterebbe molto onerosa, in quanto occorrerebbero adeguate protezioni delle strutture in ferro, compartimentazioni, ecc., adeguamento dell’unica scala, od esecuzione di nuova all’esterno, oltre ad impianto idrico di estinzione incendi, illuminazione di emergenza,ecc.
Si tratterebbe inoltre di effettuare anche altri interventi edili quali sostituzione serramenti, tramezzature, porte, ecc. Eseguire cioè opere molto costose che restituirebbero comunque un fabbricato nonassolutamente funzionale, anche perché non collegato agli altri edificiesistenti e infine perché non disporrebbe di servizi adeguati quali la palestra (prevista anche per utilizzo extra scolastico), la mensa ed altre ulteriori aule mancanti. Si tratterebbe quindi di una spesa che darebbe comunque una struttura sostanzialmente “non sicura” e totalmente non funzionale perché non adeguata alle effettive esigenzedella scuola.
In un articolo di Riccardo Gulli “L’edilizia scolastica prefabbricata in Italia. La sperimentazione degli anni ‘60”, in atti del 2° Convegno Nazionale di Storia dell’Ingegneria, Napoli 7-9 aprile 2008 (pp. 681-690), Cuzzolin Editore, Napoli, in merito alle indagini svolte dall’ISES sulle prestazioni richieste dai vari componenti, risulta che la maggior parte dei tamponamenti non garantivano idonea traspirazione, in alcuni casi venivano usati materiali contenenti amianto, inoltre si segnalava perplessità in ordine alla durata dei paramenti nel tempo, processi disgreganti dell’ umidità manifestatisi ad es. nell’edificio scolastico realizzato a Pesaro dalla stessa Ditta IRCOM (esecutrice del prefabbricato di Gravellona Toce), inoltre l’analisi condotta sullo stato conservativo
della scuola ha evidenziato la presenza di una serie di carenze e patologie di degrado di natura costruttive e di ordine strutturale.
Infine citiamo un articolo comparso di recente da cui emerge la preoccupante situazione riguardante la sicurezza negli edifici scolastici.
“La sicurezza a scuola prima di tutto::”, v. “La Stampa” del 18 ottobre 2009, pag. 84, il Procuratore Raffaele Guainiello lo aveva promesso all’indomani del crollo al LIceo Darwin di Rivoli. Guariniello ha avviato un’inchiesta sulle misure antincendio tra le scuole di Torino e Provincia... 1758 istituti dalle materne alle superiori” ed i risultati pubblicati sull’articolo sono alquanto sconcertanti.
L’attenzione alla sicurezza è prioritaria in quanto ogni anno in Italia “sono oltre 90 mila le denunce di infortunio, di cui 250 indennizzate per inabilità permanente. Nel 2008 si è registrato un aumento dell’1,6%......”. La prevenzione tra i banchi, dunque, è fondamentale, soprattutto per quanto riguarda il rischio che si propaghino le fiamme.”
In conclusione rimaniamo dell’idea che alla scuola, specialmente quella elementare, debbano essere dedicati i maggiori sforzi al fine di garantire qualità dell’ istruzione, della vita e della sicurezza, secondo gli standard normativi vigenti, quindi non può considerarsi conforme a questi principi il riutilizzo di un prefabbricato con le carenze che sono
state documentate.

LAVORI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE EDIFICIO PREFABBRICATO SCUOLE ELEMENTARI
In seguito alla demolizione dell’edificio prefabbricato esistente verrà realizzato l’ ampliamento della scuola elementare, sempre in un corpo staccato, ma collegato con corridoi vetrati al corpo adiacente.
L’ampliamento comprenderà:

PIANO RIALZATO
- palestra, mq 212,00 con deposito attrezzi, visita medica, spogliatoi e servizi igienici (utilizzabile anche per fruitori esterni in ore extra scolastiche)
- mensa scolastica con cucina, dispensa e spogliatoi personale
- laboratorio doposcuola
servizi igienici e deposito
- guardiola bidelli
-atrio, corridoi e collegamento con corpo adiacente esistente
- 2 scale protette
- ascensore

PIANO PRIMO
- 6 aule normali
- aula interciclo
-servizi igienici e deposito
- guardiola bidelli
-servizi igienici
- atrio, corridoio e collegamento con corpo adiacente esistente
- 2 scale protette
- ascensore

PIANO SECONDO
- biblioteca e aula TV
-laboratorio informatica
- archivio
- segreteria
- presidenza
- sala insegnanti e collaboratori
- servizi igienici e deposito
- guardiola bidelli
- atrio, corridoio
- 2 scale protette
- ascensore
COPERTURA
- terrazzo
- shed con pannelli solari e fotovoltaici
- centrale fotovoltaica
- centrale termica a gas metano
- gruppo elettrogeno
- locale macchine ascensore
- 1 scala protetta
- ascensore
I collegamenti verticali del fabbricato saranno realizzati con scale protette (separate con strutture e porte resistenti al fuoco 120 minuti).
Tutti i livelli del fabbricato saranno con strutture a “pianta libera”, cioè con un numero minimo di pilastri (circolari) all’ interno per consentire qualsiasi tipo di distribuzione dei locali da delimitarsi con pareti in cartongesso.
Le pareti esterne saranno a cappotto, per poter permettere un ottimo isolamento del fabbricato sia per il periodo invernale che per quello estivo; i serramenti esterni legno lamellare con vetrate isolanti con doppio cristallo stratificato.
La palestra, delle dimensioni interne di m 17,00 x 12,00, sarà realizzata con copertura con travi in legno lamellare (resistente al fuoco 60 minuti).
Per il superamento delle barriere architettoniche il piano rialzato sarà raccordato con l’esterno tramite rampe, come pure i collegamenti con il corpo esistente. E’ inoltre previsto un ascensore adeguato per disabili del tipo antincendio, funzionante in emergenza con gruppo elettrogeno, inoltre a tutti i livelli sono disponibili servizi adeguati per
portatori di handicap. Per quanto riguarda l’inserimento ambientale, considerando che la nuova struttura ha un piano in più rispetto all’esistente, si è cercato di contenere al massimo le altezze, partendo anche da un livello del piano rialzato inferiore di 40 cm rispetto a quello esistente,. La connessione tra fabbricato nuovo e gli altri è stata risolta con l’interposizione del cortiletto ed il collegamento con corridoi vetrati.
Per la nuova struttura sarà inoltre possibile prevedere la riconversione in altra struttura, ad es. scuola media o altra destinazione, vista la possibilità distributiva interna dovuta alla pianta libera.
Le superfici lorde dei vari livelli relative all’ ampliamento sono le seguenti:
- piano rialzato (con palestra) mq 842,80
- piano primo mq 636,92
- piano secondo mq 613,27
totale mq 2.092,99
La scelta di realizzare l’intervento sull’area esistente, invece che scegliere altri spazi per la delocalizzazione, è motivata dal fatto che il luogo è in posizione centrale, zona tranquilla e facilmente raggiungibile anche a piedi.
Per quanto riguarda le energie alternative è previsto l’utilizzo di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, solari per l’acqua calda sanitaria e ad integrazione dell’impianto di riscaldamento. E’ allo studio anche l’utilizzo della geotermia per poter rendere praticamente autosufficiente il complesso dal punto di vista energetico.
La nuova centrale termica con caldaia a condensazione alimentata a gas metano verrà spostata dall’ attuale posizione per collocarla sulla copertura del nuovo corpo con le altre centrali tecnologiche, sia per migliorare la sicurezza antincendio (la centrale termica attuale è attigua alle finestre di corridoi aule).
Alla riduzione dei consumi energetici contribuirà il riscaldamento a pannelli radianti previsto per la nuova costruzione.
In conclusione il nuovo complesso sarà dotato di tutti quegli spazi necessari allo svolgimento delle attività didattiche, come richiesto dalla Direzione didattica in rapporto alla popolazione scolastica attuale e dalle normative vigenti.

Arch. Giulio Balbo

2 commenti:

  1. LA SCUOLA DIMENTICATA

    Sono una mamma che ha firmato per la costruzione delle nuove scuole elementari. E' da un po' che sui giornali non si legge più notizia del polo scolastico promesso dal sindaco. Finiremo col mandare i nostri figli ancora per molti anni in quell'edificio prefabbricato. E a chi come me ha un figlio che frequenterà la prima elementare fra due anni cosa consigliate di fare ? Lo mando a a fare il tempo pieno a Casale C.C., come fanno tanti, dove la struttura lo permette o lo mando a Gravellona a frequentare 27 ore e il resto me lo pago in doposcuola?

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  2. Cara Elena I nostri bravi amministratori stanno preparando il restyling estivo accanendosi come un chirurgo estetico sul corpo di un'ottantenne.Forse non entreranno più spifferi (sempre che le pareti reggano il peso dei nuovi infissi!), ma gli spazi saranno identici e di conseguenza accontentati del tanto decantato doposcuola fatto nei locali mensa a tue spese!

    Con solidarietà Simona.

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