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venerdì 28 febbraio 2014

Avanti con l'asfalto sulla "Braglia"


Mentre sui giornali fanno finta di litigare, in Giunta tutto prosegue sempre come prima: all’unanimità. Il 12 febbraio appena trascorso si è riunita la Giunta e ha approvato all’unanimità la convenzione urbanistica che prevede un’altra bella colata di asfalto e cemento su uno dei pochi terreni agricoli che ancora resistevano all’avanzata del “progresso”. Era assente solo l’assessore Geraci, così potrà sempre dire che lui non era d’accordo ma sono stati gli altri senza di lui, nel frattempo cercherà di capire se conviene di più dire che era d’accordo o se sarà meglio dire che è sempre stato contrario, ma questo lo sapremo solo più avanti, non bisogna avere fretta di sapere.

In un paese dove ci sono decine e decine di case vuote e inutilizzate, dove ci sono intere aree urbanizzate con un miscuglio di capannoni e abitazioni tutti desolatamente vuoti, e dove le aree ancora utilizzabili per fini agricoli, o comunque con ancora un po’ di verde, sono ormai una piccolissima frazione del territorio e nonostante questi anni di crisi abbiano messo in evidenza un clamoroso  crollo dei valori immobiliari dovuto ad un eccesso di offerta rispetto alla debolezza della domanda, favorita anche da una ormai cronica difficoltà di accesso al credito, si continua tuttavia a non mettere minimamente in discussione l’opportunità o meno di confermare delle previsioni di piano regolatore che rende edificabile qualunque fazzoletto di terra. Discutere e valutare queste eventualità non significherebbe pregiudizialmente impedire qualsiasi nuova edificazione, anzi è ovvio che molte aree di completamento avrebbero tutte le ragioni di poter essere edificate, qualora ve ne siano le condizioni, ma troviamo inaccettabile che non se ne parli nemmeno e si approvi una convenzione direttamente in Giunta senza nemmeno averne discusso una volta  in commissione urbanistica proprio su una grossa area attualmente agricola che definire semplicemente come “area di completamento” è quanto meno approssimativo. E così viene approvata una colata di asfalto di 1.385 m.q. per nuovi parcheggi in attesa che dopo magari qualcuno costruisca sulla restante parte di prato, pari a  4.381, dei nuovi edifici residenziali e addio ai prati che i vecchi pedemontesi hanno sempre conosciuto come “La Braglia”. Poco importa se intanto continueranno a rimanere vuoti e decadenti molti edifici già esistente e oggi inutilizzati e poco importa se in cambio di qualche euro di oneri di urbanizzazione da spendere subito poi aumenteranno ulteriormente le superfici di nuovi parcheggi, strade, fognature e illuminazione sui quali si dovranno assumere gli oneri di gestione e manutenzione. Ci saranno magari delle motivazioni più che valide a giustificare questo intervento ma nessuno dell’attuale giunta ha sentito il dovere di sottoporre all’attenzione dei Consiglieri Comunali le ragioni che potranno pur esserci, e tanto meno nessuno ha sentito l’esigenza di parlarne con gli abitanti di Pedemonte che magari potevano dare qualche suggerimento utile tanto agli amministratori quanto ai proponenti l’intervento. Avrà prevalso il bene comune o il bene privato?
 

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